Forse è arrivato il tempo della stretta finale inerentemente alla risoluzione sull’istanza di revoca della delibera Asp n. 664 che ha determinato la dismissione del pronto soccorso del nosocomio giarrese. Sembrano infatti ormai, in riferimento al provvedimento Asp da inquadrare nel progressivo depotenziamento del presidio ospedaliero di via Forlanini, esserci tutti gli estremi perchè si possa addivenire all’emanazione di una sentenza da parte della quarta sezione del Tar (tribunale amministrativo regionale) di Catania sul nodo pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro” di Giarre.
Il cerchio, pertanto, si stringe sempre di più. L’arringa articolata dal tandem di avvocati composto da Angelo D’Anna e Giovanni Parisi, ha fortemente catalizzato l’attenzione del collegio relativamente ai contenuti del ricorso sottoscritto dalle varie componenti dell’ente comunale giarrese e dalle associazioni cittadine.
Nel corso dell’udienza, la causa è stata dunque ampiamente discussa nel merito della questione. Alla luce della discussione maturata, nella quale sono state rimarcate le censure non solo già espresse dal pool di avvocati con il ricorso introduttivo ma anche illustrate con apposita memoria depositata in vista dell’udienza, il Collegio ha stabilito che la causa passasse in decisione.
Di contro, la parte avversa, rappresentata dall’Asp, si è limitata soltanto a delle contestazioni verbali. Occorre però precisare che l’Asp 3 di Catania (azienda sanitaria provinciale) intendesse depositare dei documenti secondo cui il personale medico del presidio ospedaliero giarrese non avrebbe riscontrato le imprescindibili condizioni necessarie al mantenimento del presidio di emergenza. Immediata però è stata la replica del pool di avvocati, non rientrando la presentazione di tale istanza nei termini.
Il Collegio ha pertanto fatto intendere di conoscere tutta la questione in maniera approfondita. Il giudice si è così riservato la decisione sul merito della causa. Si rimane dunque in attesa della sentenza (presumibilmente definitiva). Non è però da escludere che il Collegio decida di rimettere la causa sul ruolo per una ulteriore istruttoria.
Umberto Trovato