Spett.le Redazione del “Gazzettino Online”, l’intervista che la sottoscritta ha rilasciato alla vostra autorevole testata giornalistica nel febbraio scorso e riguardante i lavori del nuovo acquedotto del Comune di Giardini Naxos, ha fatto riaccendere i riflettori su tale incresciosa vicenda che, in qualità di titolare dell’impresa di Milo (CT) che ha realizzato l’opera in questione, mi vede creditrice nei confronti dell’Amministrazione Comunale giardinese della maggior parte delle somme stanziate e mai incassate per questo cosiddetto “Progetto 30”.
Da quella vostra intervista sono scaturiti commenti e considerazioni riportati da altre testate giornalistiche cartacee ed online nonché dai social-network, e dai quali ho appreso di una “perdita di ingenti quantità d’acqua che continuano regolarmente ad infiltrarsi nel sottosuolo” a seguito di presunte disfunzioni al nuovo serbatoio “Adelardi”. Al riguardo mi preme precisare che quest’ultimo è stato completato dall’impresa scrivente nel 2005 e che è stato regolarmente collaudato sotto il profilo statico il 30/03/2010 con esito positivo.
Tali perdite di acqua, pertanto, sono da imputare esclusivamente al tardato utilizzo idrico del serbatoio (a distanza di circa otto anni dalla sua ultimazione) a causa della mancata tempestiva predisposizione dei dispositivi necessari (cabina elettrica, fornitura di energia ecc.).
Tempo addietro, il Comune di Giardini Naxos ha invitato la mia impresa a recarsi sui luoghi insieme ai propri tecnici per il relativo accertamento, ma alla nostra più che legittima richiesta di effettuare quest’ultimo in contraddittorio con la Direzione dei Lavori ed i tecnici comunali, a tutt’oggi non è stata data risposta.
In ogni caso, mi consta personalmente che all’interno del serbatoio Adelardi hanno lavorato a mia insaputa diversi operai; gli asseriti difetti, quindi, sono riconducibili a questi interventi consentiti dall’ente locale. Mi chiedo, in particolare, come mai il Comune di Giardini Naxos, che intratteneva ottimi rapporti con il mio fornitore delle parti elettromeccaniche, si sia rivolto ad altre persone, probabilmente affrontando dei costi, mentre il suddetto fornitore si era obbligato, per contratto, a garantire gratuitamente il servizio di assistenza.
Vorrei, inoltre, far notare che questo cosiddetto “Progetto 30” era esattamente denominato “Lavori di potenziamento e ristrutturazione dell’acquedotto comunale di Giardini Naxos” e, come tale, ha riguardato tutto il sistema idrico del paese e non solo, dunque, il serbatoio Adelardi, su cui sono stati incentrati i vari interventi sulla stampa e sul Web di queste settimane. Abbiamo, infatti, realizzato tutte le nuove condotte ed il nuovo pozzo Marino, e proceduto alla ristrutturazione ed all’adeguamento di tutti i pozzi e serbatoi ricadenti nel territorio comunale. Tutti i lavori sono stati fatti in variante e senza nessun progetto di variante (promesso ma mai presentato), con ordini di servizio ed a giornata, ordinandone alla scrivente la prosecuzione senza avere la copertura economica, ma facendo, anzi, perdere l’ultima parte del finanziamento, nonostante il Ministero delle Infrastrutture, con lettera del 12/11/2007, avesse informato il Comune di Giardini che la richiesta dell’ultima trance del finanziamento, malgrado le varie sollecitazioni da parte dell’Ing. Tusa (funzionario del suddetto Ministero), non era conforme a quanto stabilito dalla legge e, pertanto, la relativa pratica per ottenere i soldi veniva archiviata.
Pertanto, mi vien da sorridere quando si parla, come qualcuno ha fatto, di appalti “lievitati”, visto che nel caso di specie l’importo dei lavori è diminuito malgrado le maggiori opere richieste, le difficoltà varie incontrate e le inadempienze del Comune e dei suoi tecnici incaricati.
Ho altresì notato l’apprezzabile interesse del gruppo politico “Agorà” di Giardini Naxos a che si faccia luce sull’imbarazzante vicenda. A tal fine, se posso essere d’aiuto, vorrei ricordare che questo “Progetto 30” venne finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno in data 14/12/1988, mentre la relativa gara d’appalto venne espletata il 20/12/1993 per un importo delle vecchie lire pari a circa 3 miliardi e 357 milioni, e che una parte dei lavori vennero realizzati dal 1996 e fino al 1999 per un importo di circa 1mld e 400 milioni. Su richiesta del primo direttore dei lavori e dell’Amministrazione Comunale del tempo, circa 1mld e 200 milioni delle vecchie lire vennero spese solo per la fornitura elettromeccanica. Dal 1999 al 2002 detti lavori hanno subito una sospensione per la mancanza delle autorizzazioni, da parte di privati ed enti competenti, a poter operare su determinate aree del territorio. Con l’Amministrazione Comunale del sindaco Arch. Salvatore Giglio il progetto fu ripreso e così pure il finanziamento, passato (a seguito della soppressione della Cassa per il Mezzogiorno) all’Agensud. Nel frattempo si era aperto un contenzioso con la ditta esecutrice della prima parte dell’opera, conclusosi nel 2002 con la stipula di un atto transattivo tra l’impresa ed il Comune, consentendo così ai lavori di poter riprendere nel maggio dello stesso anno. In questo atto transattivo, la ditta della sottoscritta si impegnava a concluderli entro il 2004, mentre l’Amministrazione Comunale, dal canto suo, a procurarsi tutte le autorizzazioni ancora mancanti. Tutto ciò, purtroppo, non è accaduto perché, ad esempio, l’autorizzazione delle Ferrovie dello Stato è pervenuta solo nel 2007. In ogni caso, la mia impresa ha ultimato e consegnato i lavori al Comune nel dicembre del 2008. E’ doveroso ricordare che al momento dell’ultima consegna dei lavori non è stato possibile completare la recinzione e la posa del cancello del serbatoio Adelardi perché l’area interessata risultava vincolata da una servitù di passaggio rilasciata dallo stesso Comune ad un privato.
Mi auguro che tali informazioni da me fornite possano esser d’aiuto a chi di dovere per poter trovare il bandolo della matassa di questa spiacevolissima vicenda amministrativa che, se ulteriormente trascurata, rischia di arrecare ingenti danni finanziari al Comune di Giardini Naxos. Grazie ancora una volta per l’ospitalità,
Maria La Spina