Presso i locali del Municipio è stato inaugurato lo sportello “Spazio Neutro Pro-Familia” grazie all’ intervento del Distretto in collaborazione con il Rotary Club di Giarre-Riviera Ionico-Etnea e con il Comune di Milo.
I ragazzi possono avvalersi di un luogo protetto dove i minori incontrano i genitori seguiti dall’assistente sociale dott.ssa Maria Rosa Tomarchio responsabile dei Servizi Sociali del Comune. Presenti all’inaugurazione il dott. Francesco Maccarrone, presidente del Rotary di Giarre, il Governatore del Distretto Sicilia – Malta 2110, prof. Francesco Milazzo, l’assistente del Governatore dott. Lillo Buscarino, il responsabile del progetto dott. Giancarlo Modena e il tesoriere distrettuale dott. Rosario Indelicato.
Il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, affiancato dall’assessore ai servizi sociali Francesca Strano ha dato la disponibilità per l’apertura dello sportello con grande attenzione verso le attività di mediazione familiare e della funzione genitoriale. Lo spazio neutro è una struttura finalizzata al mantenimento e al recupero di relazioni tra figli e genitori, nel rispetto dei loro bisogni e dei loro problemi con la funzione principale di garantire il diritto al bambino a intrattenere regolarmente rapporti personali e contatti con entrambi i genitori a meno che ciò non sia contrario all’interesse del fanciullo.
L’azione dello Spazio Neutro è rivolta espressamente alla valorizzazione ed al mantenimento di un rapporto bigenitoriale, e comunque alla salvaguardia ed alla conservazione dei rapporti tra minori e genitori. Il progetto si articola nella creazione e nel miglioramento di uno spazio fisico rassicurante e accogliente per lo svolgimento degli incontri tra minori e genitori che dia la possibilità di vivere la relazione genitore-figlio all’interno di un ambiente neutrale che sia al tempo stesso il più possibile in sintonia con le aspettative di spensieratezza proprie del minore e la sua realizzazione può rappresentare l’avviamento di ulteriori progetti di servizio miranti al sostegno alla genitorialità attraverso il mantenimento della relazione dell’adolescente con il padre e la madre, all’accompagnamento nella definizione del proprio ruolo e nel recupero della capacità spesso del capofamiglia o di chi ne fa le veci per l’accoglienza del figlio con la ricostruzione del senso di responsabilità e il ripristino delle capacità del minore a provare simpatia ed empatia, nonché rispetto per l’autorità familiare che ne esercita la propria podestà.
Anna Fichera