“L’eruzione dell’Etna del 1928, che quasi 90 anni fa distrusse l’antica città di Mascali e sommerse decine di ettari di fertilissimi vigneti ed agrumeti, può diventare oggi una importante occasione di promozione culturale e turistica del territorio”- è l’obiettivo che si propongono il WWF sez. di Giarre, l’Associazione Culturale “Mascali 1928” e l’Associazione “Un’altra Storia” che nei giorni scorsi hanno organizzato una interessante e partecipata escursione sui luoghi della memoria della Mascali 1928 ipotizzando un itinerario di visita che opportunatamente segnalato e pubblicizzato potrebbe essere inserito tra i percorsi turistici del versante orientale dell’Etna, patrimonio Unesco.
“La striscia nera della colata lavica del 1928 che segna il fianco del vulcano dalle Ripe della Naca a 1.150 m. fino all’abitato di Carrabba a quasi un chilometro dal mare – spiegano gli organizzatori dell’evento – individua naturalmente un itinerario ricchissimo di testimonianze geologiche, architettoniche, archeologiche ed etnoantropologiche, senza dimenticare l’invidiabile patrimonio enogastronomico”.
“Il tour – ha spiegato Leonardo Vaccaro presidente dell’Associazione Culturale “Mascali 1928” – è partito dal teatro eruttivo delle Ripe della Naca, dove spettacolari fratture del terreno ed impressionanti cascate di lava ricordano al visitatore la violenza della attività eruttiva. Dopo una breve sosta al santuario di Magazzeni dedicato ai tre Santi, Alfio, Cirino e Filadelfo come ringraziamento per aver risparmiato il centro abitato di Sant’Alfio, è stata raggiunta la contrada di Costa Sovere, tra Puntalazzo e Montargano, il primo nucleo di case distrutto dalle lava nella notte tra il 4 ed il 5 novembre del 1928; il fronte lavico alto oltre 25 metri lascia immaginare il terrore degli abitanti in fuga durante la notte”.
“Il percorso, scendendo velocemente di quota, ha incontrato un numero impressionante di testimonianze di carattere religioso e devozionale (chiesette, edicole votive, campanili) nate come forma di ringraziamento ai Santi invocati per la protezione dalla lava. Non poteva mancare – ha detto Carmela Cappa presidente dell’Associazione “Un’altra Storia” – una visita al complesso monumentale della Nunziatella, con la basilica paleocristiana impreziosita da mosaici policromi e nella chiesa medievale con il dipinto del Cristo Pantocratore di recente restaurato dalla soprintendenza di Catania e reso sempre fruibile grazie alla disponibilità del parroco di Nunziata Don Carmelo di Costa”.
“Il quartiere di Sant’Antonino – ha detto Luciano Vasta presidente del WWF sezione di Giarre – ultimo lembo sopravvissuto della vecchia Mascali ha affascinato i visitatori con il campanile realizzato dalla famiglia Continella di Acireale come ringraziamento per la salvezza dei propri possedimenti, ma soprattutto per alcuni elementi ancora oggi ben leggibili tipici dell’antico impianto urbano: dalla conformazione degli spazi aperti ad imbuto per chiari scopi difensivi, ai resti degli isolati a baglio circondati da alte mura al cui interno si svolgeva la vita di più nuclei familiari con ampi spazi destinati alla coltivazione di materie di prima necessità”.
La visita si è conclusa a Carrabba dove il fronte lavico si è arrestato dopo aver interrotto la linea ferroviaria Messina-Catania. Qui una edicola votiva dedicata a San Leonardo Abate ricorda ancora una volta al visitatore di oggi il dramma vissuto dai nostri antenati che di fronte alla furia del vulcano non avevano altra scelta che invocare la protezione divina.
L’escursione è stata apprezzata dall’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore al Turismo Alessandro Amante, il quale ha auspicato il proseguimento di queste iniziative ed espresso la volontà dell’Ente a trovare mezzi e risorse per la promozione culturale e turistica del territorio di Mascali.
Angela Di Francisca