Un esercito di oltre 500 giovani anime unite in nome della riappropriazione del Pronto soccorso da parte del distretto socio-sanitario n° 17. Il desiderio di irrobustire le istanze di riapertura del pronto soccorso, è stato uno dei comuni denominatori del movimento di protesta studentesca che si è riversato lungo il corso Italia nella mattinata odierna.
L’asse viario che collega Giarre con Riposto, brulicava infatti di studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio. Un lungo corteo ha improntato la propria marcia alla rivendicazione di diritti che non riguardano soltanto la tutela di quanto sancito dall’art. 32 della Costituzione in materia di salvaguardia di un valore di alto profilo etico come la salute.
Alla protesta per la soppressione del presidio di primo soccorso, ascrivibile all’aprile del 2015, si sono pertanto unite le contestazioni sul tema dell’alternanza scuola-lavoro e della mancata copertura delle spese per l’assistenza sanitaria ai giovani studenti diversamente abili. A questi vibranti dissensi, si è aggiunto anche quello incentrato sulla carenza di fondi destinati all’edilizia scolastica.
La manifestazione, è stata scandita dalle dichiarazioni dei rappresentanti d’istituto di alcune scuole del territorio. “Protestiamo in qualità di cittadini perchè il pronto soccorso è un punto di riferimento per tutto il circondario – asserisce Gabriele D’Agostino, rappresentante d’istituto del Liceo Scientifico di Linguaglossa -. Aggiungo che un’altra piaga da noi studenti denunciata in occasione di questo corteo, è quella della mancata copertura delle spese per l’assistenza sanitaria all’indirizzo di studenti diversamente abili. L’ex Provincia regionale di Catania, sembra ancora non sufficientemente solerte su un tema che vede troppo spesso i genitori farsi carico delle spese per l’assistenza sanitaria ai diversamente abili. Inoltre, non tolleriamo che l’alternanza scuola-lavoro, incardinata nella riforma della “Buona scuola” e dunque nella legge 107/2015, si sostanzii in uno sfruttamento di ragazzi che dovrebbero lavorare gratis nelle aziende. E’ poi inaccettabile, a proposito dell’edilizia scolastica, che alcune classi del Liceo Classico “Michele Amari” di Giarre, siano inagibili per infiltrazioni piovane”.
Amareggiato Enrico Pappalardo, rappresentante d’istituto del Liceo Scientifico Leonardo di Giarre: “Da noi, la palestra è chiusa da più di un anno. Scadenti interventi di ristrutturazione del tetto della palestra, successivi ad infiltrazioni piovane, hanno determinato una nuova interdizione dell’accesso alla struttura. Chiediamo che siano stanziati maggiori fondi per risanare le scuole del territorio, vista la loro fatiscenza”.
Il percorso del corteo di protesta ha poi raggiunto il suo capolinea in piazza San Pietro a Riposto. Soddisfatto Angelo Larosa, leader del comitato dei cittadini: “Non posso non esprimere apprezzamenti nei riguardi dei comitati studenteschi, i quali, dopo essersi informati sulle vicende inerenti l’ospedale giarrese, hanno deciso di far sentire la propria voce evidenziando anche che il Pte (presidio territoriale di emergenza) non può rappresentare una risposta adeguata alle emergenze-urgenze del nostro territorio”.
Umberto Trovato