Ognuno sulle proprie posizioni. Irremovibili a difendere le proprie strategie e le proprie alleanze. Ieri il direttivo del Pd iniziato in gran ritardo ha messo in luce le discrepanze e le inquietudini di due distinte fazioni politiche. Non è stato per nulla facile sin dall’inizio capire gli scenari. Poco prima del direttivo, quando ancora il dibattito era sul nascere, Tania Spitaleri e Salvo Vitale hanno evidenziato le proprie differenze.
Obiettivo della direzione provinciale del partito trovare la sintesi, un concetto ribadito con forza da Giuseppe Berretta e dal segretario provinciale Enzo Napoli.
Tania Spitaleri durante i lavori del direttivo si sarebbe mostrata cauta, senza peraltro mai far capire le proprie intenzioni. Come se la sua candidatura a sindaco fosse solo una invenzione della stampa. E così nella sala Messina in molti non hanno capito quale fosse la mossa della consigliera comunale. Salvo Vitale dal canto suo, con voce dura e carica di tensione ha ricostruito le fasi che hanno preceduto la decisione di scendere in campo.
“Tutti mi hanno cercato” ha detto Vitale rivolgendosi alla platea. Ha ribadito che Roberto Bonaccorsi con le sue dimissioni è fuori dallo scenario politico e che pertanto si riparte da zero. “Prima di decidere di candidarmi ho parlato con tutti – ha detto Vitale –. Ho cercato l’intesa. Nessun colpo di testa. La mia decisione di scendere in campo è stata ragionata e concertata”. Ed è così che spunta fuori l’alleanza con il Nuovo Centro Destra dei senatori Pagano e Firrarello.
La riunione ha registrato gli interventi di Berretta ma anche di Angelo Villari e dello stesso segretario del partito, Dario Li Mura. Ma, come dicevamo, ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. Senza muoversi di un centimetro.
Il direttivo è andato avanti tra sussulti e interventi al vetriolo fino alle 22. Ci sono stati momenti in cui, qualcuno, per misurare la propria forza in campo ha tentato di portare al voto la scelta dei due candidati. Ma sarebbe stato fin troppo facile per Vitale stravincere. Un gap troppo evidente (16 a 4) in un direttivo monopolizzato dalla Cgil e dalla componente Andò.
Così i vertici provinciali non hanno potuto fare altro che prendere atto che il partito democratico a larga maggioranza ha espresso la volontà di candidare Vitale respingendo l’ipotesi delle primarie, tardive e pericolose. Alla fine il segretario provinciale Napoli, visibilmente imbarazzato si è limitato a precisare, alla fine del direttivo, che “il partito avrebbe preso le proprie decisioni circa la manifestata volontà del circolo giarrese di candidare Vitale, ma che avrebbe voluto anche capire se questa ipotesi di lavoro possa essere ampiamente condivisa. Fondamentale – continua il coordinatore provinciale Napoli – è capire con quale coalizione andrà il partito. E’ chiaro che terremo conto della volontà del circolo che si è espressa favorevolmente su Vitale. Quanto alle primarie ci stiamo ragionando, certamente entro il 10 maggio dovremo essere pronti per presentare le liste”.
Frattanto oggi pomeriggio alle 17.30 Salvo Vitale come un treno in corsa ufficializzerà la propria candidatura esponendo ai media il proprio progetto civico. Sabato, intanto, apre a Giarre la sede del Megafono. Sono già al lavoro il bancario Biagio Andò e l’assessore ai Lavori pubblici di Catania, Luigi Bosco. Giuseppe Caudo a proposito del direttivo di ieri afferma di avere preso atto della volontà del circolo che punta su Vitale: “Certamente – afferma Caudo – il Megafono andrà con il Pd e con il candidato sindaco che sceglierà”.