Viene celebrata puntualmente ogni anno il pomeriggio del sabato antecedente la terza domenica di maggio, ma a Calatabiano la spettacolare e suggestiva “Calàta” di San Filippo, in programma dopodomani (sabato 14 maggio alle ore 18.30), costituisce sempre un evento particolarmente atteso dalla popolazione locale nonché dai cultori di tradizioni religiose e popolari i quali, per l’occasione, prendono d’assalto il Comune etneo per vivere l’emozione di un rito che non ha eguali altrove.
Quest’anno i festeggiamenti calatabianesi in onore dell’amatissimo santo protettore sono stati preceduti da tutta una serie di significative iniziative preparatorie, a cominciare dalla costituzione dell’associazione culturale “I Portatori di San Filippo Siriaco”, di cui fanno parte gli “eroici” devoti che, sfidando il pericolo di scivolare lungo l’impervio percorso tra la Chiesa del Castello, in cui la statua di Filippo è conservata, alla Chiesa Madre, portano a spalla il fercolo del santo protettore in occasione sia della “Calàta” e sia della “Salita”, avente luogo una settimana dopo, quando il simulacro viene riportato nella sua ordinaria “dimora”.
Nei giorni scorsi, inoltre, il Cineteatro Comunale ha ospitato l’interessante convegno sul tema “Calatabiano: Fede, Storia e Tradizioni”, che prendendo le mosse dalla figura di San Filippo Siriaco ha offerto diversi spunti per approfondire il glorioso passato del ridente centro etneo ed ipotizzare iniziative e progettualità per il suo sviluppo socioeconomico e turistico.
A moderare i lavori ha sapientemente provveduto Gaetano Tradito, presidente dell’associazione organizzatrice “Trinacria”, che l’anno scorso, in occasione del 250° anniversario dei festeggiamenti di San Filippo Siriaco, si era fatta promotrice della pubblicazione di un elegante volume recante la stessa intitolazione del recente convegno.
A prendere la parola sono stati il sindaco Giuseppe Intelisano, lo storico e docente universitario Antonino Alibrandi, l’arciprete Salvatore Sinitò, il presidente dell’associazione “Portatori di San Filippo Siriaco” Stefano Brianni, il sociologo-psicologo Concetto La Spina ed il commissario dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara Giuseppe Morano.
Tutti gli autorevoli relatori hanno evidenziato come Calatabiano debba molto al culto del suo santo protettore, che senza nulla togliere all’aspetto fondante ed irrinunciabile della sacralità ed al mirabile esempio di vita offerto dal diacono venuto dalla Siria, costituisce anche un’occasione di attrattiva turistica.
L’arciprete Sinitò, dal canto suo, ha invitato i calatabianesi a venerare San Filippo in maniera non esteriore e fine a se stessa, ma percependo nella sua santità l’emanazione di Nostro Signore.
Il sindaco Intelisano ne ha anche approfittato per ringraziare Padre Sinitò, da pochi mesi alla guida della parrocchia calatabianese, per la sua capacità di stare in mezzo alla gente e la sua sensibilità verso i bisogni della popolazione locale.
Il primo cittadino, inoltre, ha avuto parole di elogio per la nuova associazione dei portatori e per il suo presidente Stefano Brianni, profondo conoscitore della storia di San Filippo e del suo culto nelle varie comunità siciliane che, come Calatabiano, venerano l’evangelizzatore siriano (Agira, Limina, Mongiuffi Melia, Roccafiorita, ecc.). Ed al sodalizio recentemente costituitosi, il moderatore Gaetano Tradito ha voluto consegnare una targa speciale, ritirata dal segretario Giuseppe Di Gangi.
Alquanto esaustivo è stato l’excursus storico su Calatabiano offerto dal prof. Alibrandi, il quale ha inquadrato le vicende della cittadina etnea nel contesto delle dinamiche più complessive riguardanti la Sicilia Orientale.
Molto illuminante anche la profonda disamina della straordinaria personalità di San Filippo effettuata dal sociologo-psicologo Concetto La Spina, mentre il commissario dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara, Giuseppe Morano, nel suo breve intervento si è impegnato a fare in modo che l’intensa devozione verso San Filippo Siriaco possa favorire l’inserimento di Calatabiano nei circuiti del turismo religioso.
Nel corso del gradevole pomeriggio c’è stato anche spazio per l’esibizione del Gruppo Musicale Parrocchiale “Don Bosco”, che ha eseguito due intensi canti composti dagli autori locali Michele Patanè e Carmelina Carlini, rispettivamente dedicati a Calatabiano ed a San Filippo Siriaco.
Inoltre, per l’intera durata del convegno nella sala d’ingresso del cineteatro e nelle adiacenze del palcoscenico sono state esposte le opere dei pittori calatabianesi Caterina Parrello e Damiano Marra (vedi foto sottostanti) e gli scatti fotografici di Lea Santisi sui festeggiamenti di San Filippo.
Ma in queste giornate di maggio che precedono la solenne festa patronale, la comunità calatabianese ha vissuto pure altri momenti gioiosi, come l’ormai tradizionale “Sagra delle Nespole”, nell’ambito della quale hanno avuto luogo l’estemporanea di pittura organizzata dall’“Atelier delle Culture” ed a cui hanno partecipato artisti provenienti da tutte le province siciliane, la consegna da parte della Pro Loco del “Nespolo d’Argento” all’illustre concittadino ginecologo di fama nazionale Gioacchino Galati e la preparazione di una megacassata alle nespole di duecentocinquanta chili ad opera del gettonatissimo pasticciere Nico Scalora.
Tutto ciò in attesa dell’emozionante “Calàta” di dopodomani, quando i “mitici” portatori daranno ancora una volta il meglio di sé lungo quel ripidissimo e tortuoso sentiero sovrastante il centro abitato calatabianese, percorrendolo a velocità “indiavolata” a simboleggiare la rapidità di Filippo nello scacciare i demoni del male.
Rodolfo Amodeo