Quanto accaduto al pronto soccorso di Acireale, altro non è che il frutto di scelte politiche e di gestione aziendale sbagliate che hanno lasciato un territorio (Distretto sanitario di Giarre e Distretto sanitario di Acireale) di 220 mila abitanti con il solo pronto soccorso del P.O. di Acireale, che ha gravi carenze organizzative, strutturali e di personale. Lo afferma una nota ella Cgil Fp Sanità, a firma del coordinatore Angelo Melita.
“Basti pensare che su una dotazione organica, che in base alle linee di indirizzo regionale dovrebbe essere composta di almeno 30 unità infermieristiche,attualmente ne conta solo 19 più un coordinatore,gli otto posti dell’O.B.I.(Osservazione Breve Intensiva) che diventano mediamente oltre 20 con i malati in barella, di fatto non possono avere sufficiente assistenza infermieristica. La scelta, decisa con l’adozione della delibera aziendale n°664 del 20 aprile 2015 ,di chiudere il pronto soccorso di Giarre, ha comportato un enorme aumento di spesa per garantire l’incremento della rete dell’emergenza e ha reso sempre più inadeguata la risposta sanitaria alle necessità della popolazione di questo territorio.
Secondo Cgil Fp Sanità, “la situazione sarà ancora più drammatica nel momento in cui, così come previsto dal nuovo Atto Aziendale sarà definitivamente chiuso l’ospedale di Giarre, con la soppressione dei reparti ancora esistenti Medicina,Geriatria, Psichiatria per complessivi 35 post letto. Tale prospettiva inevitabilmente determinerà un ulteriore intasamento del pronto soccorso di Acireale che avrà enormi difficoltà nel reperire i posti letto per il ricovero dei pazienti che ne hanno necessità,con un ulteriore carico assistenziale per il personale e ulteriori ricadute sull’organizzazione e gestione delle emergenze.
La Cgil Fp Sanità, ritiene indispensabile da parte di tutti i soggetti istituzionali preposti alla tutela della salute, la valutazione seria ,una volta per tutte, dei i reali bisogni sanitari della popolazione di questo territorio. Perché non è più tollerabile che in relazione a scelte che mirano di fatto solo ad un apparente risparmio, si sopprimano servizi, senza prevederne le gravi ricadute sulla salute dei cittadini”.