Il Governo nazionale, in nome della spietata “spending review”, prosegue imperterrito nello smantellamento degli uffici pubblici decentrati, arrecando notevoli danni economici e disagi ai singoli cittadini. E’ di questi giorni la notizia che ai Comuni della Valle dell’Alcantara è stato “scippato” l’ufficio del Giudice di Pace, benché esso fosse rientrato tra i 285 che, due anni fa, il Ministero della Giustizia aveva deciso di non sopprimere in quanto le otto municipalità interessate si erano ufficialmente impegnate a sostenere i relativi costi (affitto della sede, distaccamento del personale amministrativo, ecc.).
Un recentissimo decreto ministeriale ha, infatti, disposto che a partire dalle prossime settimane il giudice di pace non terrà più udienza negli uffici di Francavilla di Sicilia, punto di riferimento per un vasto bacino d’utenza comprendente anche i viciniori Comuni di Santa Domenica Vittoria, Roccella Valdemone, Mojo Alcantara, Malvagna, Motta Camastra, Gaggi e Graniti. Ciò significa che per le controversie relative a violazioni al Codice della Strada, rapporti di vicinato e condominiali e piccoli reati (percosse, ingiurie, ecc.), i tanti residenti di un vasto comprensorio dovranno recarsi alla volta del lontano Tribunale di Messina per far valere i loro diritti.
Per lo Stato, dunque, non è stato sufficiente che i sindaci dei Comuni rientranti nella competenza territoriale del Giudice di Pace francavillese avessero accettato di accollarsi le spese di mantenimento del relativo ufficio pur di non privare l’utenza di un essenziale servizio: per quanto concerne il presidio giudiziario francavillese, il “cavillo” eccepito per tagliarlo fuori da questa ulteriore scrematura è stato il non essere riusciti ad individuare la figura di un cancelliere.
Come spiega il sindaco di Francavilla, Lino Monea, «in questi mesi, tenendo conto dei livelli e delle qualifiche del personale in forza nei nostri Comuni, ci siamo prodigati per individuare chi potesse andare a ricoprire il ruolo di cancelliere a supporto del giudice di pace, ma coloro che sarebbero potuti essere idonei si sono rifiutati di frequentare il relativo corso di formazione obbligatorio, della durata di due mesi, tenutosi a Messina. Per il resto, non abbiamo nulla da rimproverarci. Onde sollevare i Comuni del comprensorio dalla quota pro-capite di affitto dell’immobile privato di Francavilla che sino ad oggi ha ospitato il Giudice di Pace, avevamo anche individuato come nuova sede di quest’ultimo lo stabile dell’ex Opera Pia di Via Visconte Ruffo, rientrante nel nostro patrimonio comunale, effettuando al suo interno degli interventi di adeguamento in previsione di tale destinazione. Purtroppo, però, questo non è bastato agli organi ministeriali, per i quali, evidentemente, l’impossibilità di poter disporre di un “nostro” cancelliere è causa ostativa al mantenimento a Francavilla dell’ufficio del Giudice di Pace. In ogni caso, contro questa sgradita decisione ricorreremo nelle sedi competenti affinché la Valle dell’Alcantara non venga privata dell’ennesimo servizio al cittadino».
Rodolfo Amodeo
FOTO: da sinistra il sindaco Lino Monea, l’immobile di Via Regina Margherita che sino ad oggi ha ospitato l’ufficio del Giudice di Pace di Francavilla, e l’attuale ministro della Giustizia Andrea Orlando