L’accusa, alla fine del dibattimento, che si è celebrato per lui e per altro imputato (gli altri hanno scelto il giudizio abbreviato), aveva chiesto la pena di 12 anni di reclusione, ritenendo che lo stesso avesse finanziato un tentativo di acquisto di vari chili di cocaina dalla Columbia. Tale ipotesi accusatoria, è rimasta invariata sino alla fine del giudizio. In verità la Cassazione aveva annullato per carenza di gravi indizi l’ordinanza di custodia del Gip di Milano, che poi era stata riconfermata dallo stesso tribunale del riesame del capoluogo lombardo, che si era arroccato dietro la ritenuta sussistenza degli indizi di colpevolezza a carico del Torrisi.
Incensurato, Torrisi, è rimasto in carcere sei mesi di carcere per poi tornare in libertà nel gennaio scorso per gravi motivi di salute.
Soddisfatti i legali Blasi e Iofrida: Siamo estremamente contenti per essere riusciti a dimostrare l’innocenza del dott. Torrisi che da oggi potrà chiedere di tornare a lavorare presso le autostrade siciliane, società che lo aveva sospeso cautelativamente stante la pendenza di questo processo penale e della relativa carcerazione preventiva disposta”.
Tra 90 giorni si conosceranno le motivazioni.