Francavilla di Sicilia e l’“affaire cimitero”: la Cassazione favorevole al custode

Tindaro Scirto potrebbe quanto prima rientrare in servizio al Comune in quanto la Suprema Corte ha accolto il ricorso dei suoi legali contro la sua sospensione per un anno dai pubblici uffici. Il 29 settembre, intanto, si terrà l’udienza preliminare della spinosa vicenda

Potrebbe quanto prima tornare al suo lavoro di dipendente comunale l’ex custode del cimitero di Francavilla di Sicilia Tindaro Scirto, indagato, insieme ad altre diciassette persone, nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dell’estrema dimora della cittadina dell’Alcantara.

Ieri, infatti, la quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, presentato dagli avvocati Alessandro Vaccaro e Rosario Polizzi, contro l’ordinanza del Tribunale di Messina dell’aprile scorso che aveva disposto la sospensione dello Scirto dai pubblici uffici e servizi per la durata di dodici mesi. La Suprema Corte ha, dunque, annullato tale ordinanza, rispedendo il tutto ai magistrati messinesi, che adesso dovranno nuovamente pronunciarsi sull’eventuale applicazione nei confronti dell’indagato di una misura cautelare, attenendosi comunque alle indicazioni al riguardo fornite dalla Cassazione nelle motivazioni dell’annullamento, attese per i prossimi giorni.

Per quanto concerne invece il procedimento penale, l’udienza preliminare sul “caso cimitero” si terrà tra poco più di due mesi, ossia il 29 settembre, innanzi al giudice del Tribunale di Messina Monica Marino, che dovrà pronunciarsi sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dal Pubblico Ministero.

La spinosa vicenda ha preso le mosse da delle denunce presentate alla Guardia di Finanza, stando alle quali l’allora custode del cimitero francavillese (correva esattamente l’anno 2013) avrebbe preteso denaro dai parenti dei defunti per assegnare loculi e tombe, ed in caso di carenza di spazi disponibili, spingendosi addirittura a risolvere tale tipo di problema manomettendo le sepolture esistenti.

La delicatissima inchiesta vede indagati anche qualche funzionario dell’ufficio tecnico comunale, un medico dell’Asp, alcuni collaboratori di Scirto ed i parenti dei defunti che avrebbero pagato le indebite somme per assicurare ai propri cari una degna sepoltura presso il cimitero monumentale francavillese.

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: il cimitero di Francavilla di Sicilia e, nel riquadro, l’ex custode Tindaro Scirto