I giorni che precedono il Ferragosto di questo 2016 saranno ricordati in Sicilia per la mobilitazione dei docenti che si oppongono alla mobilità-deportazione imposta dal governo Renzi.
Oggi, si è svolta a Palermo, una manifestazione-presidio davanti all’Ufficio Scolastico Regionale a cui hanno partecipato centinaia di docenti provenienti da tutte le nove province dell’isola.
A gran voce, hanno chiesto: “il ritiro delle operazioni di mobilità” (operazioni riscontrate errate nella gran parte dei casi ed incomprensibili nel loro svolgimento) e la possibilità di restare nella loro residenza “almeno fino a quando si conosceranno gli esiti delle assegnazioni provvisorie”.
“Non sono richieste basate sul nulla – aggiunge Luigi Del Prete, un altro dirigente dell’USB Scuola – il Ministero è consapevole degli errori grossolani che ha compiuto il sistema. Chiediamo che, nell’attesa di ottenere il rientro, anche temporaneo tramite assegnazione provvisoria, le famiglie già emotivamente scosse dai trasferimenti raffazzonati non debbano sobbarcarsi anche l’ingente spesa di viaggio, vitto e alloggio della mamma o del papà per pochi giorni”.
“Abbiamo invitato il Ministro Giannini e il sottosegretario Faraone ad incontrarci per chiarire e trovare soluzioni ai problemi – tuona Lorenzo Giustolisi (USB) -, ma anche oggi di persona, come ieri in televisione, il MIUR dimostra di non gradire il confronto. Eppure, sarebbe stato un passo fondamentale per un governo che si dice democratico. Siamo davvero stanchi di essere insultati e vilipesi giorno dopo giorno da politici e giornalisti che non conoscono minimamente la materia di cui parlano con tanta bella eloquenza ma con scarsa autorevolezza”.
La lotta contro la deportazione continua…
Orazio Vasta