L’inaugurazione della Festa nazionale de l’Unità, avvenuta ieri pomeriggio, in un clima “turco”, con controlli massicci della polizia negli ingressi della villa, controlli “chirurgici”, considerato che e’ stato rallentato l’accesso nel giardino pubblico, con la richiesta dei documenti, agli insegnanti e a chi è stato ritenuto un potenziale contestatore. Un “controllo preventivo” è stato fatto da ingenti forze di polizia anche lontano dalla villa.
In piazza Santa Maria di Gesù la polizia ha bloccato i giovani studenti (nella foto sopra) che hanno fatto in una parte della nota piazza, ribattezzata da loro stessi “la piazzetta”, un luogo dove ritrovarsi e dove, alla luce del sole, discutere e organizzare iniziative di protesta contro i mali che attanagliano Catania. Sicuramente chi gestisce l’ordine pubblico a Catania, temeva il loro imbatto con la festa del Pd.
“Abbiamo – continua la professoressa – poi lasciato la zona vicino al palco al grido di “Vergogna!”, continuando a fischiare e spiegando le nostre ragioni ai cronisti: siamo insegnanti costrette e costretti ad emigrare al Nord, lasciando le nostre famiglie, da un vergognoso accordo sulla mobilità e da una ancora più vergognosa legge 107, meglio nota come “Buona
“Come Unione Sindacale di Base ci siamo impegnati per fermare questo esodo di massa e consentire a tutti di lavorare nella propria terra”. L’esponente dell’USB sferra un attacco al sindacato confederale: “Insieme ai docenti siamo stati in piazza nel mese di agosto, pressando e costringendo i sindacati concertativi e MIUR a piegarsi, siglando un’integrazione al contratto regionale sulle assegnazioni che consentirà ai non specializzati sul sostegno, fatte salve le Gae e le graduatorie d’istituto per gli specializzati, di poter presentare entro il 30 agosto la domanda di assegnazione con l’opzione del sostegno”.
Indomabile, la Urzì, concludendo, promette altre contestazioni: “La kermesse del PD a Catania si concluderà l’11 settembre con Renzi. E noi continueremo a farci sentire”.
Orazio Vasta