Continua senza tregua la protesta dei venti operatori ecologici che da mesi non ricevono lo stipendio da parte del comune di Pedara. Il consigliere comunale Carmelo Manzella interviene e spiega perché il Comune non riesce a pagare gli stipendi a questi lavoratori: “I lavoratori hanno ragione e diritto di avere sempre i pagamenti per il loro lavoro.
Il loro pagamento è subordinato al pagamento dei cittadini del servizio rifiuti: ebbene, dalle stime attuali, solo il 45% dei cittadini è in linea con i pagamenti. La parte mancante, è anticipata dalla tesoreria del Comune. Fino a quanto può anticipare? I lavoratori hanno ragione! Ma le difficoltà sono tante. E per legge non si possono prendere in un bilancio pubblico fondi che provengono da pagamenti del servizio rifiuti e destinarli ad altro, e viceversa”.
Intanto fra i cittadini cresce il malcontento per i rifiuti non raccolti ma non manca la solidarietà verso gli scioperanti: “Più di venti famiglie – dice Alfio Aureliano Barbagallo – messe in ginocchio. Viene a mancare il rispetto verso chi ogni santa mattina, abbracciando i propri cari, va a lavorare promettendo loro di avere un minimo per poter vivere. Questa Amministrazione, compresa le opposizioni, non danno risposte concrete, o meglio non ne danno per nulla”. La signora Pina Torrisi: “La periferia di Pedara non ha mai brillato per la pulizia. In questi giorni non è difficile immaginare qual è la situazione. Al Comune dicono che non ci sono i soldi per garantire il servizio di raccolta e di spazzamento. Ma, i netturbini chi li paga e quando?”. Uno dei operatori ecologici: “Tasse non pagate? Ma cosa c’entriamo noi con tutto ciò?”.
Orazio Vasta