E’ illegittima la determina sindacale n.43 del 2015 con la quale è stato conferito l’incarico di dirigente della I Area al comandante della Polizia Locale, Maurizio Cannavò, escludendo di fatto dalla rotazione dei dirigenti l’arch. Nuccio Russo, poiché sottoposto ad indagini preliminari nell’ambito di un procedimento giudiziario. Lo ha stabilito il Tribunale del Lavoro di Catania con una sentenza che riabilita l’arch.Russo dopo due anni di “maltrattamenti” come afferma a cuore aperto in una intervista esclusiva a Gazzettinonline.
L’estromissione di Russo, oltretutto gravata da un parere dell’Anac, ha indirettamente determinato il conferimento ad interim a Maurizio Cannavò, dell’incarico di dirigente della I Area Attività Amministrativa e IV Polizia Locale. Nella sentenza si evidenzia in primis che proprio “la nomina di Cannavò contrasta non solo con il parere dell’Anac, per ritenuta situazione di conflitto di interessi – essendo titolare anche dell’incarico di direzione dell’Area IV, per la Polizia Locale – ma anche con l’art. 53 comma 1 bis l. 165/2001, e ciò in considerazione che l’incarico di dirigente dell’area amministrativa è incompatibile con la qualità ricoperta dal Cannavò di Rappresentante Sindacale Aziendale”. Non solo.
Il giudice in un passaggio della sentenza rimarca come “il Comune non abbia attivato le procedure previste, secondo cui, per conferire gli incarichi dirigenziali, l’Amministrazione rende conoscibili, anche mediante pubblicazione di apposito avviso sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica”.
Recependo, poi, in pieno, il ricorso dell’ex dirigente dell’Urbanistica riguardo all’esclusione dell’ex dirigente tecnico, ravvisa come lo stesso avesse “interesse a partecipare alla comparazione per il conferimento dell’incarico dirigenziale per l’area amministrativa, non potendosi ritenere che la mera qualità di persona sottoposta ad indagini preliminari, per reati contro la pubblica amministrazione, potesse estrometterlo dalla comparazione”. CLICCA SU sentenza Tribunale del Lavoro caso arch.Russo
Per il sindaco Angelo D’Anna, la sentenza del Tribunale di Catania Sezione Lavoro costituisce un’opportunità nell’ambito della riorganizzazione della macchina amministrativa in corso. Tuttavia secondo alcune indiscrezioni il Comune sarebbe orientato a fare ricorso, mantenendo dritta la barra contro l’architetto Russo, evidentemente visto come il “nemico pubblico”.