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Botte da orbi a Francavilla di Sicilia: la parola alla difesa

Botte da orbi a Francavilla di Sicilia: la parola alla difesa

Riceviamo e pubblichiamo una nota di precisazione inviataci dall’avvocato Andrea Lo Presti, del Foro di Catania, in qualità di legale di uno dei protagonisti del litigio presumibilmente scaturito da una morosità nel pagamento dei canoni d’affitto di una civile abitazione

Con riferimento all’articolo del Gazzettino Online titolato “Francavilla di Sicilia, chiede l’affitto arretrato di 6 mesi e viene preso a bastonate: arrestato per lesioni aggravate”, pubblicato in data 03.10.2016 e riguardante l’arresto a Francavilla di Sicilia del mio assistito Massimiliano Scarpinato, si precisa quanto segue.

Quanto narrato in quell’articolo è basato sulle sole accuse della presunta persona offesa, che non hanno nessun riscontro estrinseco poiché non confermate da alcun testimone.

Inoltre, le lesioni riportate dalla persona offesa, con prognosi di cinque giorni, ad avviso della difesa non sono compatibili con un’aggressione avvenuta con l’utilizzo di un bastone.

Il sottoscritto difensore, nell’ambito dell’attività di investigazione difensiva condotta ex artt. 391-bis e 391-ter C.P.P. prodotta poi in Tribunale, ha riscontrato dall’assunzione di informazioni testimoniali che la convivente dello Scarpinato e la di lei sorella erano state vittime di un’aggressione lungo la pubblica via nella mattinata dell’1.10.2016, riportando lesioni rispettivamente per cinque e tre giorni di prognosi (la stessa del padrone di casa). Le due donne, tuttavia, riuscivano a mettersi in salvo, allertando le Forze dell’Ordine.

Successivamente, alle ore 13.50, il proprietario dell’abitazione di via Silvio Pellico si recava sul posto e sfondava la porta d’ingresso mandando i vetri in frantumi. A quel punto la convivente dello Scarpinato allertava telefonicamente le Forze dell’Ordine, mentre il suo compagno, nell’intento di proteggere i familiari (tra cui un bimbo di pochi mesi), disarmava l’aggressore togliendogli dalle mani l’anta esterna staccata dal portone d’ingresso, e lo bloccava a mani nude sino all’arrivo dei soccorsi.

Pertanto, dall’attività di investigazione condotta da questa difesa, non è emerso assolutamente che la persona poi arrestata avesse percosso con un bastone il padrone di casa, il quale in realtà si era presentato non per riscuotere i canoni di locazione, ma per aggredire gli inquilini dell’immobile utilizzando come arma impropria l’anta esterna da lui stesso staccata dal portone d’ingresso. Il mio assistito Scarpinato, dunque, si è solo limitato ad usare mani e braccia per respingere e bloccare l’aggressore.

Da sottolineare, infine, che mentre la Procura della Repubblica chiedeva per lo Scarpinato gli arresti domiciliari, il Tribunale di Messina, accogliendo la mia richiesta difensiva, non ha applicato nessuna misura cautelare.

Distinti saluti,

Avv. Andrea Lo Presti

 

FOTO: l’avvocato Andrea Lo Presti ed, ai lati, il portone d’ingresso dell’abitazione di Via Silvio Pellico, a Francavilla di Sicilia, danneggiato a seguito del recente litigio

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