Quando il sangue freddo diventa una virtù che spalanca i cancelli della gloria. E’ questo il concetto veicolato in occasione della serata di gala scandita dalla premiazione di Raffaello Grassi, reduce dal trionfo in Polonia con la squadra azzurra, inerentemente ad un nobile sport come il tiro al volo. Nella suggestiva cornice del “Salone degli Specchi” del Palazzo di Città di Giarre, le autorità istituzionali del predetto ente comunale, hanno conferito una targa al venticinquenne campione del mondo universitario di tiro al volo a squadre Raffaello Grassi, specializzatosi nella storica disciplina della fossa olimpica.
Presentatosi al mondiale universitario con un curriculum di tutto rispetto, Grassi ha centrato 115 piattelli su 125. Il suo punteggio, sommato a quello dei tiravolisti Valerio Grazini (riserva olimpia a Rio) e Diego Simeoni, ha originato uno “score” grazie al quale l’Italia di tiro al volo è balzata a Bydgoszcz sul gradino più alto del podio, guadagnandosi l’oro. Il percorso che ha condotto Grassi verso una vetrina di carattere internazionale, non poteva non essere costellato di successi. Dopo il terzo posto ottenuto a marzo nel campionato nazionale d’inverno a Pavia, Grassi, appartenente alla categoria “Eccellenza”, si è laureato prima campionato Italiano universitario a Modena nel mese di giugno e poi campione italiano assoluto a Caltanissetta nel mese di luglio.
L’oro a squadre nel mondiale polacco, ha dunque rappresentato la ciliegina sulla torta in una stagione esaltante. Dense di fierezza, le parole del sindaco di Giarre Angelo D’Anna, il quale ha sottolineato che in uno sport come il tiro al volo la freddezza e dunque la capacità di dominare le proprie emozioni sono fondamentali se si vuole puntare a mete ambiziose.
Grande la soddisfazione per il campione giarrese Raffaello Grassi, laureando in Scienze dell’organizzazione dell’amministrazione (ramo della facoltà di Scienze Politiche di Catania): “E’ per me motivo di grande orgoglio essere celebrato dalla mia città dopo averne tenuto alto il vessillo in questi mesi. Per quanto concerne il trionfo nel mondiale universitario, relativamente al quale l’Italia ha spodestato i campioni in carica della Repubblica Ceca precedendo Cipro e India, non posso non osservare che il peso della responsabilità era alto, dovendo io rappresentare l’Italia a livello internazionale. Tuttavia, evidentemente, la determinazione paga”.
U.T.