E’ stato il ritrovamento, in Contrada Saletti in territorio di Randazzo, di una carcassa di un animale che si sospetta possa essere stato ucciso dal carbonchio a fare scattare l’allarme nei territori dei Comuni di Randazzo, Bronte, Maletto e Maniace. La carcassa è stata fatta analizzare ed entro martedì si dovrebbero conoscere i risultati. Se le analisi dovessero dare esito positivo al carbonchio scatteranno rigide misure di sicurezza.
Nel frattempo è comunque allarme ed i sindaci dei Comuni interessati hanno già pubblicato delle ordinanze descrivendo quali siano gli obblighi ed i provvedimenti contro le malattie infettive e diffusive degli animali dichiarando precauzionalmente ampie zone di territorio, soprattutto sul versante dei Nebrodi, come “zone infette a seguito di manifestazione di carbonchio ematico.
Tra le precauzioni o meglio ancora prescrizioni per la tutela della salute dell’uomo vi è anche il divieto assoluto di raccogliere i prodotti del sottobosco nella zona infetta come, ad esempio verdure e, soprattutto, funghi. Se gli esami sulla carcassa dovessero essere positivi martedì si terrà una riunione operativa tra i sindaci dei Comuni interessati e si avvierà anche una massiccia campagna infomativa.
Ma cos’è il carbonchio (o antrace): si designa con questo nome l’infezione provocata dal bacillo carbonchioso, o bacillus anthracis, così chiamato per la colorazione fortemente scura, nerastra, che assumono il sangue e specialmente la milza, nei soggetti colpiti da questa infezione.
Il bacillo del carbonchio è un germe resistentissimo, perché produce spore che, nell’acqua bollente e nel vapore acqueo, vengono uccise solo dopo 2-7 minuti, e se a secco, a 140°, dopo 3 ore. Esse resistono anche per delle ore ai comuni disinfettanti (sublimato all’1‰, acido fenico al 5%).
I germi possono trovarsi nel suolo, nell’acqua, sulle erbe o nei foraggi, oppure essere trasportati da insetti, e penetrare nell’organismo con gli alimenti o col pulviscolo inspirato, o attraverso una puntura o una lesione di continuo della pelle o delle mucose.
L’uomo può infettarsi per diretto contatto con animali carbonchiosi, con pelli, lane e altri materiali provenienti da questi animali. Mentre negli animali molto recettivi (bovini, equini, ovini) il germe carbonchioso provoca infezioni generalizzate mortali (batteriemia), nell’uomo, assai meno recettivo al carbonchio, dà luogo a processi per lo più localizzati alla cute (carbonchio esterno), o all’apparato bronco-polmonare e digerente (carbonchio interno) – fonte Enciclopedia Treccani.
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