I Categoria girone D: Russo Calcio – Pompei 1-2
Marcator1: 5’ e 20’ Belfiore, 27’st Pappalardo.
RUSSO CALCIO: Sgroi, Imbrogiano, Siliato, D’Urso (18st Suman), Parisi, Pappalardo, Bergancini, Re, Bonomo (29’st Sciuto), Napoli, Cartellone (14’st Belfiore A.).
All.: Musumeci.
POMPEI: Interdonato, Tuttobene, Urso, Bonanno, Pollino, Furnari A., Triglia (25’st Morabito), Bonaccorso (41’st Furnari D) Mancuso (19’st Libro), Cenci, Belfiore.
All.: Perrone.
Arbitro: Tina (Siracusa).
Il biglietto da visita presentato dalla Russo Calcio alla vigilia della gara interna con la Pompei era davvero valido: l’ottima prova di Coppa Sicilia, con la doppia vittoria sulla Partenese a sancire il passaggio del turno. Per di più l’avversario, la Pompei di Messina, con il suo unico punto in tre gare sembrava non essere l’ostacolo più difficile da superare. L’obiettivo dei tre punti era lì, in tanti erano pronti ad immaginarlo alla portata dei ragazzi di mister Musumeci. Invece… il campo ha raccontato tutt’altra storia. Gli ospiti, guidati dal vulcanico Boemi, non solo hanno portato via i tre punti ma hanno anche messo allo scoperto i punti deboli di una Russo Calcio che fatica (e non poco, a quanto apparso durante la gara…) a trovare una sua identità di gioco.
Che la partita sarebbe stata tutta in salita si capisce subito, dopo appena 5 minuti: lungo lancio dalle retrovie (favorito anche dal vento), palla che scavalca la linea difensiva locale (apparsa davvero poco reattiva in questa occasione) e arriva a Belfiore, abile a toccarla con la punta dello scarpino, prolungando la traiettoria alle spalle di Sgroi, punendo la sua indecisione sull’uscita, per un beffardo pallonetto vincente. Sorpresi e incapaci di sfondare la linea difensiva ospite, i ragazzi della Russo rischiano di subire il raddoppio al 17’: un contropiede iniziato da Pollino porta Bonaccorso a piazzare il colpo di testa da centro area, palla che sfiora la traversa.
Adesso la Russo reagisce… pensano in molti. Invece, ancora Belfiore a scrivere nuovamente il suo nome sul tabellino marcatori: rimessa lunga dalla destra, palla all’attaccante ospite che, dal limite stoppa e tira, traiettoria deviata da un giocatore che inganna Sgroi finendo vicino il palo destro. Il raddoppio è una vera mazzata, soprattutto perché mette a nudo i punti deboli della Russo: scarsa incisività in attacco (Cartellone ancora troppo acerbo, Napoli e Bonomo incapaci di liberarsi al tiro, scarso appoggio del centrocampo al limite dell’area ospite quando si sviluppano mischie, difficoltà dello stesso centrocampo a rilanciare in velocità nei momenti in cui riescono a bloccare gli attacchi ospiti).
Se poi ci si mette pure la sfortuna… il quadro negativo è completo: al 24’ il sig. Tina concede un generoso rigore per fallo in area (onestamente definito “tuffo” dai sostenitori locali ma… a caval donato…) su Cartellone, Napoli si incarica del tiro, conclusione a mezz’altezza che, nell’ordine, colpisce il palo, rimbalza sulla faccia di Interdonato e… carambola fuori! Sugli spalti cominciano a farsi strada cupi presentimenti… A tre minuti dall’intervallo, poi, su un rilancio corto della difesa Mancuso si trova solo davanti a Sgroi ma non riesce ad agganciare la palla proveniente dalla destra.
Nella ripresa, una Russo Calcio più convinta dei suoi mezzi comincia a spron battuto: al 10’, azione personale di Re (tra i più convincenti in campo) che piazza la botta dal limite, costringendo Interdonato a salvarsi in tutto. Sei minuti dopo, ancora il portiere ospite protagonista quando, coraggiosamente, si butta sui piedi di Belfiore per stopparne la scivolata davanti alla porta. Tre minuti dopo il sig. Tina conferma la sua giornata negativa (direzione da dimenticare la sua: democratico nello scontentare entrambe le formazioni, cervellotico in molte sue decisioni e, soprattutto, incapace di applicare il regolamento quando gli ospiti perdono tempo): Triglia viene fermato in fuorigioco e, ben dopo il fischio, allontana volontariamente la palla, a termini di regolamento è ammonizione, per il giocatore sarebbe stata la seconda; l’arbitro prima porta la mano al taschino e poi, ricordandosi che il giocatore è già ammonito, si limita ad un richiamo verbale. Immaginarsi i fischi del pubblico è facile!
Al 21’ ennesimo miracolo di Interdonato che toglie da sotto la traversa il pallone colpito di testa da Pappalardo. La Russo è viva e, con generosità, laddove non ci si arriva con tecnica e schemi, sopperisce la forza di volontà e l’anima. Un autentico assedio che, al 27’ premia i ragazzi di Musumeci: punizione dal vertice destro di Bergancini, imperioso stacco di testa di Pappalardo e palla nel sacco. Ci sarebbero ancora 20 minuti per la ricerca del pareggio ma, tra giocatori ospiti che si accasciano a terra come colpiti da fucilate, cambi strategici e falli a pioggia, i minuti scorrono veloci. Napoli, al 31’, prende palla, salta due avversari ed arriva in area, diagonale dalla destra che non viene piazzato in rete da Suman per un soffio. Ed è Sciuto, in pieno recupero, lanciato da Sgroi con un calcio di punizione da centrocampo, ad avere sui piedi l’ultima occasione della partita: girata al volo dal limite e palla che arriva tra le braccia di Interdonato. Nulla da fare e, al triplice fischio, i volti tirati dei giocatori locali la dicono lunga sullo stato d’animo dei ragazzi.
Corrado Petralia