Le pubbliche istituzioni, e nella fattispecie la magistratura amministrativa, hanno offerto una ghiotta opportunità, che sarebbe da sciocchi farsi scappare: ci riferiamo al “salvataggio” dell’ufficio del Giudice di Pace di Francavilla di Sicilia, soppresso nella primavera scorsa dal Governo nazionale e “riesumato” alcune settimane addietro dal Consiglio di Giustizia Amministrativa a seguito di un ricorso cautelare presentato dall’avvocato Alessandro Vaccaro il quale, del tutto gratuitamente, ha perorato la causa degli otto Comuni (oltre a Francavilla di Sicilia anche Santa Domenica Vittoria, Roccella Valdemone, Mojo Alcantara, Malvagna, Motta Camastra, Gaggi e Graniti) rientranti nella competenza territoriale di tale magistratura di prossimità.
Così ieri sera, nell’intento di far ripartire l’importante servizio, Lino Monea, sindaco del Comune capofila Francavilla di Sicilia, ed il prima citato avvocato Vaccaro hanno convocato nel municipio di Piazza Annunziata gli amministratori delle otto municipalità interessate e quelli delle altre quattro (ossia Taormina, Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola) che, a seguito della soppressione dell’ufficio del Giudice di Pace di Taormina, vorrebbero fare riferimento agli uffici giudiziari francavillesi anziché esporre i propri cittadini ai disagi del recarsi alla volta del “lontano” Tribunale di Messina.
A rispondere all’appello sono stati il sindaco di Roccella Valdemone Antonino Pillera, quello di Castelmola Orlando Russo (delegato a rappresentare anche il Comune di Letojanni), l’assessore al Comune di Taormina Gaetano Carrella e l’assessore di Mojo Alcantara Rosario Polizzi. Ma il sindaco Monea ha assicurato che pure i rappresentanti delle municipalità assenti (Giardini Naxos, Santa Domenica Vittoria, Malvagna, Motta Camastra, Gaggi e Graniti) gli avevano manifestato telefonicamente, sino a poche ore prima, la loro totale adesione al “rinato” ufficio del Giudice di Pace di Francavilla.
Al meeting è intervenuto il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, Vincenzo Ciraolo, il quale, “sbollendo” gli entusiasmi, ha fatto chiaramente capire che parecchi legali, anche del comprensorio taorminese-alcantariano, preferiscono che tutto venga accentrato nel Palazzo di Giustizia messinese in maniera tale da non dover, nell’arco di una mattinata, spostarsi dalla città capoluogo ad un Comune dell’entroterra per partecipare alle varie udienze. Al che il primo cittadino di Roccella Valdemone, Antonino Pillera (peraltro pure lui avvocato e giudice di pace), ha replicato che i sindaci ed i politici in genere hanno il dovere di tutelare gli interessi dei cittadini, ai quali non si può chiedere di affrontare centinaia di chilometri per difendere i loro diritti. Ed anche l’avvocato Alessandro Vaccaro ha dissentito dalle affermazioni del presidente Ciraolo, specie con riferimento alle difficoltà nel reperire testimoni disposti a sacrificarsi giornate intere per andare a deporre nelle aule peloritane.
Sta di fatto che, alla luce delle perplessità espresse dal presidente Ciraolo, non è dunque certo che l’Ordine degli Avvocati dia il proprio benestare al “ritorno” del Giudice di Pace a Francavilla di Sicilia. «Ma in ogni caso – ha dichiarato al riguardo il primo cittadino francavillese Lino Monea – il parere di questo organo di categoria non è assolutamente vincolante».
I sindaci e gli amministratori municipali intervenuti al summit francavillese di ieri hanno deciso di tornare a riunirsi a breve per elaborare un protocollo organizzativo credibile da presentare al Ministero della Giustizia, comprendente un piano di ripartizione delle spese di gestione dell’ufficio (secondo il criterio di un “tot” a Comune in base al numero degli abitanti) e l’individuazione di un dipendente (di livello “C”) di uno dei dodici Comuni cui affidare le mansioni di cancelliere.
«Stavolta – ha concluso l’avvocato Vaccaro – non ci è consentito sbagliare: dobbiamo gettare le basi affinché l’ufficio del Giudice di Pace di Francavilla, una volta ricostituito, non rischi più la chiusura. Bisogna, dunque, attivarsi sin da subito in tal senso, e comunque senza lasciarsi prendere dalla fretta, che è sempre una cattiva consigliera. Ritengo, in ogni caso, che si possa essere ottimisti. La nuova normativa al riguardo ha infatti notevolmente ampliato le competenze dei giudici di pace (prima limitate a contenziosi modesti, come contravvenzioni stradali e liti condominiali), al punto che tale ufficio giudiziario è oggi assimilabile a quella che era la vecchia Pretura. Considerando ciò nonché l’ingresso dei nuovi quattro Comuni, il lavoro non dovrebbe quindi mancare, consentendo all’ufficio di tenere il numero minimo di udienze all’anno richiesto dal Ministero».
All’incontro di ieri sera al municipio di Francavilla sono anche intervenuti gli avvocati Emanuele Camarda, Nunzio Cammaroto, Salvatore Laudani, Andrea Orlando, Rosario Polizzi (quest’ultimo anche in veste di assessore al Comune di Mojo Alcantara), Michele Russo, Filippa Silvestro, Gabriella Vaccaro e Valentina Valastro.
Rodolfo Amodeo