Francavilla di Sicilia: attenzioni nazionali per il project financing cimiteriale

Sulla discussa ipotesi di ampliamento dell’estrema dimora di contrada Cappuccini interviene l’A.N.I.F.A., ossia l’associazione di categoria delle imprese funebri italiane, che conferma le preoccupazioni dei cittadini e degli artigiani locali in merito alla lievitazione dei costi d’acquisto delle sepolture ed all’affidamento a soggetti esterni della gestione del luogo sacro

In queste ore, tanti di noi giornalisti si stanno occupando della ricorrenza della commemorazione dei defunti “recensendo” i vari cimiteri in merito al decoro in cui si trovano piuttosto che ai prezzi delle lampade votive o alla viabilità predisposta per poterli raggiungere. Per quanto ci riguarda, invece, vogliamo occuparci del cimitero di Francavilla di Sicilia con riferimento ad una nota fatta pervenire ieri alla nostra redazione dall’Associazione Nazionale Imprese Funebri Artigiane (A.N.I.F.A.), avente sede in Abruzzo (esattamente nel Comune di Lanciano), che, grazie all’abbattimento delle distanze consentito da Internet, ha casualmente appreso delle recenti polemiche riguardanti il discusso project financing con cui l’Amministrazione Comunale francavillese, guidata dal sindaco Lino Monea, intenderebbe affidare ad un’impresa privata di un Comune etneo la costruzione di un migliaio di nuove sepolture (tra loculi e tombe).

Tale prospettiva ha ingenerato allarme tra i cittadini e gli artigiani locali (soprattutto i marmisti e gli impresari di pompe funebri) in quanto per l’intervento in questione (così come prevede il sistema del project financing) l’impresa aggiudicataria anticiperebbe di tasca propria oltre due milioni di euro, per poi farseli rientrare e ricavarci anche un guadagno attraverso la gestione, per un determinato numero di anni, dei servizi cimiteriali. Il timore è, dunque, che i costi delle estreme dimore possano notevolmente lievitare e che tale impresa faccia lavorare a Francavilla il proprio personale (marmisti, muratori, ecc.) lasciando a bocca asciutta le attività del luogo. Adesso questo comunicato ufficiale dell’Anifa suffraga ulteriormente tali preoccupazioni.

«In un articolo del Gazzettino Online dello scorso 20 settembre – esordisce la nota dell’associazione delle imprese funebri, recante la firma del segretario nazionale Paolo Rullo – si legge che il nuovo cimitero di Francavilla di Sicilia verrà costruito “a costo zero”. Trattasi di un’affermazione a dir poco fuorviante, perché sarebbe più corretto e realistico spiegare ai lettori che il costruttore vincitore dell’appalto anticiperà il capitale, che gli sarà poi profumatamente rimborsato a tassi salatissimi dai residenti in quel Comune. Sulla base della nostra esperienza possiamo assicurare che dove sono stati realizzati project financing cimiteriali le famiglie “dolenti” hanno sopportato, nel corso degli anni, aumenti delle tariffe dal 300% al 600%.

«In ogni caso, per valutare la bontà di un progetto del genere, sarebbe opportuno conoscere le tariffe cimiteriali previste nel bando ed il numero di anni di durata dell’appalto (questi, stando a quanto dichiaratoci dal sindaco Monea in una recente intervista, ammonterebbero a sedici, ndr).

«Resta pur sempre l’interrogativo su come mai sia possibile che un’attività economica così remunerativa per i Comuni, come quella della costruzione e commercializzazione dei loculi, il cui rischio d’impresa è pari a zero, venga “regalata” ad un privato, lasciando la cittadinanza in balia di un monopolio.

«Codesta associazione non conosce il signor Salvatore Nuciforo, ex sindaco di Francavilla che, come abbiamo sempre appreso dal Gazzettino Online, si è preso la briga di promuovere una raccolta di firme contro questo project financing, ma salutiamo positivamente la sua petizione, il cui contenuto tocca problematiche concrete.

«Come associazione di categoria, siamo disposti a collaborare affinché tale vicenda possa risolversi per il meglio».

Rodolfo Amodeo