Maurizio Della Torre, Roberto Di Giunta e Giovanni Sansonetti sono i tre imprenditori del territorio che hanno deciso di sostenere il progetto della “Città delle 100 Sculture” contribuendo direttamente all’acquisto di nuove opere d’arte in pietra lavica che saranno collocate nelle vie e nelle piazze di Belpasso.
Il progetto è già in pieno corso, con 22 opere già posizionate, 20 in attesa di essere collocate e in calendario nuovi simposi di scultura che
consentiranno di produrne di nuove. Tra queste, tre saranno finanziate dai citati imprenditori, che hanno condiviso l’iniziativa al punto da metterci la faccia e il denaro. Della Torre si occupa di stoccaggio e distribuzione tabacchi, Di Giunta guida un’impresa nel settore edile, mentre Sansonetti è un medico fisioterapista che opera a Belpasso.
Si realizza così l’idea del sindaco Carlo Caputo che da tempo lavorava per realizzare un’ampia collaborazione tra il Comune e soggetti privati, in modo da portare avanti il progetto del museo a cielo aperto non solo con fondi pubblici ma anche con il sostegno delle aziende, secondo uno specifico bando di partecipazione formulato dall’Amministrazione.
«Trovo molto gratificante – ha dichiarato Caputo – che liberi cittadini decidano di contribuire ed investire in arte e nelle potenzialità della città. In questo modo il Comune si alleggerisce rispetto all’impegno di spesa previsto per il progetto delle 100 Sculture e si avvale della partecipazione di privati che evidentemente apprezzano i nostri sforzi e vedono la buona prospettiva dell’iniziativa, che come ricordo è legata al futuro culturale di Belpasso. Investire in cultura non è
mai uno spreco di denaro, come i soliti criticoni vorrebbero far credere. In questo caso bisogna ricordare pure che una scultura costa circa 1.500 € e la creazione del nostro museo a cielo aperto avrà un costo insignificante rispetto al potenziale ritorno economico che questa attrazione può generare. Mi auguro che, adesso che anche i privati ci mettono del denaro, si capisca ancora di più il valore della nostra scommessa».