Un applauso liberatorio per salutare il primo colpo di piccone sulla Timpa. Alla presenza di tante autorità e non solo politiche, tra questi il procuratore generale di Roma, Giovanni Salvi, arrivato appositamente da Roma, il prefetto di Catania, Maria Guia Federico, il procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro, il procuratore aggiunto, l’acese Michelangelo Patanè e il sindaco della città metropolitana, Enzo Bianco, la ditta incaricata di abbattere l’ecomostro nella Riserva naturale orientata Timpa di Acireale, ha dato il via alle operazioni sotto lo sguardo attento del sindaco Roberto Barbagallo e del deputato regionale acese Nicola D’Agostino.
Dopo denunce, ricorsi ed esposti, una battaglia iniziata 44 anni fa, si è dunque giunti all’avvio dei lavori di abbattimento delle scheletro in cemento armato a suo tempo battezzato Aloha mare, nei giorni nostri meglio conosciuto come ecomostro.
L’ecomostro della Timpa di Acireale, infatti, è lo scheletro di ferro e cemento dell’Hotel Santa Maria La Scala, quel che resta di un progetto di un albergo extralusso a strapiombo sul mare, la cui costruzione iniziò a metà degli anni ‘70.
I lavori si bloccarono fortunatamente pochi anni dopo e oggi dei cinque piani dell’hotel dal panorama mozzafiato restano solo l’ossatura in acciaio e cemento e danni irreversibili alla morfologia del costone lavico, tra la macchia mediterranea e i boschi di querce.
Nonostante l’interruzione dei lavori, quarant’anni di denunce, esposti, ricorsi e due sentenze, una del TAR e una del CGA, questo scempio edilizio da quasi mezzo secolo domina il paesaggio di Santa Maria La Scala. Nel 2000 il TAR aveva già espresso parere favorevole alla demolizione, ma un contenzioso con i proprietari della struttura ne bloccò l’iter. Nel 2012 il CGA ne ha stabilito l’abbattimento e nel 2013 è la Procura della Repubblica di Catania ad interessarsi alla struttura fatiscente, simbolo evidente di scellerata speculazione edilizia.
La città di Acireale arriva finalmente al termine di un percorso condiviso con la Procura di Catania, l’Assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità, il Genio Civile di Catania e l’Azienda regionale Foreste Demaniali.
I lavori costeranno 155 mila euro, spesa sostenuta dal Comune di Acireale e dalla Regione Siciliana e andranno avanti fino al prossimo febbraio.
Soddisfatto il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo: “Dell’ecomostro della Timpa ai nostri figli resteranno solo gli scatti fotografici. Da primo cittadino di Acireale ho sentito il dovere di farlo. Abbiamo il dovere di avere rispetto della Natura, il rispetto delle regole e della bellezza della nostra Riserva. Finalmente ci siamo riusciti, attraverso un percorso congiunto con la Procura di Catania, perché lo abbiamo voluto con grande determinazione”.