Un comunicato ufficiale a chiarimento dello spiacevole episodio accaduto mercoledì scorso al campo sportivo di Letojanni a margine della partita tra la squadra locale della Robur e l’A.S.D. Atletico Francavilla è stato diramato dalla dirigenza di quest’ultima.
Come avevamo riferito ieri (leggi l’articolo), a seguito di contrasti tra le due compagini c’è andato di mezzo un calciatore letojannese cui, con un morso, è stato staccato il lobo di un orecchio.
«La nostra società – si legge nella nota dei dirigenti della squadra di Francavilla di Sicilia – esprime profondo rammarico e costernazione per gli eventi deprecabili ed inconcepibili avvenuti il 7 dicembre scorso alla fine della partita di recupero del campionato di Prima Categoria (Girone D). L’A.S.D. Atletico Francavilla è nata, infatti, con i più profondi e puri intenti sportivi, che si riferiscono alla lealtà ed al rispetto degli avversari, delle regole e delle istituzioni. Prova ne è che nella scorsa stagione siamo stati una delle squadre in corsa per la conquista della Coppa Disciplina.
«Riteniamo pertanto inopportuni i comportamenti imputabili ai nostri tesserati, ma non per questo accettiamo passivamente il linciaggio mediatico perpetrato in queste ore. Questo perché i fatti accaduti, pur non giustificabili in alcuna maniera, necessitano di alcune puntualizzazioni.
«Bisogna, infatti, tenere conto delle provocazioni e delle intimidazioni inutili e gratuite da noi subite durante l’incontro, della mancata presenza delle forze dell’ordine e dei difetti di gestione e controllo della struttura sportiva letojannese, compresi gli spalti. Incresciosi simili eventi, peraltro, erano successi anche durante l’incontro precedente, sospeso nei minuti finali per una rissa verbale, che ci ha visti multati dalla Lega per una cifra di trecento euro, mentre per l’invasione in campo di un tesserato della Robur, che inveiva e colpiva con un pugno un nostro calciatore, la società di casa veniva sanzionata con una cifra inferiore, ossia duecento euro!
«Nessuno, dunque, deve sentirsi vittima in tale situazione, in quanto in un contesto del genere tutti siamo responsabili per il cattivo esempio dato e per la mancanza di rispetto reciproco.
«Come società ci scusiamo quindi per l’accaduto, e ci rivolgiamo alla Lega Nazionale Dilettanti, alle squadre avversarie ed a tutte le tifoserie dicendo “No” alla violenza, non solo fisica, ma anche a quella che si manifesta in forma verbale, provocatoria ed intimidatoria».
Rodolfo Amodeo