Calatabiano incontra Roccella Valdemone con la “matita” di Damiano Marra
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Calatabiano incontra Roccella Valdemone con la “matita” di Damiano Marra

Calatabiano incontra Roccella Valdemone con la “matita” di Damiano Marra

Il giovane pittore della cittadina etnea ha dedicato alcuni suoi dipinti al centro dell’alta Valle dell’Alcantara, di cui ha ritratto i caratteristici scorci paesaggistici ed i pregevoli beni artistici e monumentali. I disegni, dal gusto naïf, sono stati donati dall’autore alla Pro Loco e ad un ritrovo del Comune montano

Ideale gemellaggio sotto il segno dell’arte tra il Comune etneo di Calatabiano e quello messinese nebroideo di Roccella Valdemone. Trattasi di due Comuni relativamente distanti, anche se entrambi ricadenti nel comprensorio della Valle dell’Alcantara, ma che di recente sono stati “uniti” dalla sempre feconda matita di Damiano Marra, giovane pittore calatabianese particolarmente attratto dalle testimonianze di antichità (chiese, statue, monumenti, ecc.), dai suggestivi angoli di natura e dalle tradizioni religiose e popolari dei piccoli centri dell’entroterra siciliano.

Così, dopo aver “scoperto” nei mesi scorsi la cittadina di Francavilla di Sicilia, di cui ha immortalato personaggi e simboli del caratteristico Carnevale, Marra è adesso stato ispirato da Roccella Valdemone, che aveva avuto modo di conoscere tramite un amico. Ne son venuti fuori dei pregevoli disegni a matita colorata su carta che riproducono, con gusto decisamente naïf, gli scorci paesaggistici più incantevoli della cosiddetta “Terrazza sull’Alcantara”, il suo Duomo di San Nicolò di Bari, la statua marmorea di Santa Maria dell’Udienza (opera quest’ultima attribuita al grande scultore Antonello Gagini) ed altri elementi caratterizzanti della municipalità roccellese, anticamente denominata “Auricella” e “Rocchella” (dal latino medievale “Roccella”, ossia “piccola rocca”). In uno di questi dipinti, l’autore ha anche inserito un elemento per così dire “innovativo”, ossia una bella e sensuale ragazza che, seduta in un angolo, guarda estasiata quella virtuosa commistione tra natura ed opere d’arte che Roccella Valdemone riesce ad offrire e che Damiano Marra ha ben saputo rendere con eccellente capacità di sintesi.

Così, nei giorni scorsi, l’artista calatabianese si è recato nel Comune dell’alta Valle dell’Alcantara, dove è stato ospite della prima edizione della “Sagra del Vino e del Pane Condito”, organizzata dalla Pro Loco roccellese al cui presidente, Tindaro Puglisi, Marra ha consegnato uno di questi suoi dipinti. Di un altro, invece, il pittore ha fatto omaggio al frequentato “Bar Las Vegas”, dove l’opera è stata ritirata da Giuseppe Barbagallo, anche lui dirigente della Pro Loco di Roccella (v. una delle foto qui pubblicate).

Damiano Marra ha ereditato l’estro artistico dai suoi avi (in particolare dal padre, dal nonno e dallo zio) per poi ricevere l’“input” decisivo dalla docente Giovanna Campione, sua insegnante di Disegno alle scuole medie, che tanto l’ha appassionato alla sua materia al punto da fargli decidere di proseguire gli studi presso il Liceo Artistico “Renato Guttuso” di Giarre, dove Damiano Marra ha conseguito il diploma.

«Agli insegnamenti ed agli incoraggiamenti della professoressa Campione – tiene a sottolineare il giovane pittore – devo il mio approdo nel mondo dell’arte, ma anche alle preziose “lezioni” che ho ricevuto dal maestro Giovanni Murganti, un quotatissimo e poliedrico artista figurativo siciliano di cui frequento spesso il laboratorio-atelier da lui aperto, alcuni anni fa, qui a Calatabiano».

Damiano rifugge dalla contemporanea arte astratta e concettuale, preferendo prendere a modello i “classici” quali Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Piero della Francesca, Antonello da Messina e Francesco Hayez, «perché – spiega l’artista –, senza nulla togliere alla professionalità di chi pratica altri stili, personalmente mi piace immaginare lo spettatore “emozionarsi” immediatamente al cospetto di un’opera, anziché dovere prima andarsi a chiedere cosa avrebbe voluto esprimere l’autore».

Animato da profonda spiritualità, Damiano Marra ama soprattutto riprodurre le pregevoli opere d’arte sacra conservate nelle chiese del suo paese e dei centri viciniori, ma anche quelle esposte nei luoghi di culto di altre città d’Italia (Milano, Bologna, ecc.).

Ad ispirarlo sono pure gli eventi che hanno luogo nella sua Calatabiano e nei dintorni.

Nella sua giovane carriera, Marra vanta già diversi riconoscimenti prevalentemente tributatigli dal suo Comune, i cui amministratori hanno anche spesso utilizzato i suoi disegni come loghi ufficiali di pubbliche manifestazioni.

Adesso, avendo allargato la propria “sfera d’azione” agli altri centri dei limitrofi territori dell’Alcantara ed jonico etnei, il talento di Damiano Marra comincia ad essere riconosciuto oltre i confini della sua amata Calatabiano.

Rodolfo Amodeo

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