E’ finita. Il Comitato Cittadino sull’Ospedale di Giarre, annunciando polemicamente il proprio disimpegno nella lotta per la riapertura del pronto soccorso e della riattivazione dei reparti smobilitati nel quadro della rifunzionalizzazione del presidio ospedaliero, a fronte di un silenzio omertoso, sabato, in occasione della tradizionale accensione del ceppo natalizio in piazza Duomo, ha dato fuoco ai manifesti di tante battaglie civiche per l’ospedale.
Un gesto clamoroso, destinato a lasciare il segno in una città assente, dove “nemmeno la nomina di un dirigente esterno al distretto giarrese – scrive oggi in una nota Angelo La Rosa del Comitato cittadino per l’ospedale – come invece doveva essere, è riuscita a fare indignare i cittadini , la stessa amministrazione, sindaco in testa, o quel fantasma di senatore che abbiamo a Giarre!”
Rappresentanti del comitato, presenti sabato sera, vigilia di Natale, in una piazza Duomo gremita, hanno adagiato i manifesti accanto al ceppo in fiamme (nella foto scattata Alfio Bonaventura, uno dei componenti del Comitato), con il chiaro intento di rendere pubblico un gesto clamoroso.
“Il Comitato cittadino si scioglie come neve al sole – si legge in una nota – ma continueremo a far sentire la nostra indignazione nelle cabine elettorali; i nostri voti saranno macigni sulle teste di chi, ignobilmente, ha scavato la buca e ha sotterrato questa città e il suo hinterland. Bruciamo tutto ciò che ha caratterizzato e segnato una lotta di dignità e di vita, che nessuno, o quasi, ha saputo comprendere e condividere. Rivogliamo l’ospedale doveva essere il grido di una comunità intera, ed è invece rimasto il grido strozzato di pochi “illusi sognatori”. Diamo fuoco ai “nostri” manifesti, con una consapevolezza: noi ci credevamo davvero…”.
“Le elezioni prossime sono vicine – si legge nella nuova nota del Comitato, diffusa oggi sui social – e la nostra indignazione la sbatteremo in faccia ad ognuno si presenterà con le medesime promesse ormai stantie, come non mai avete sentito, perché noi non siamo venduti e lotteremo nel silenzio per la nostra città, e vi garantiamo che sarà un silenzio assordante e che farà molto male!”.