Le Valli dell’Etna e dell’Alcantara continuano ad avere un eccellente “ambasciatore” in Salvatore Ferruccio Puglisi, insegnante in pensione residente in Veneto ma originario di Francavilla di Sicilia, dove fa ritorno più volte l’anno.
Convinto ambientalista, pluricampione di atletica e con all’attivo diverse pubblicazioni sulla storia ed il patrimonio naturalistico della “sua” Valle dell’Alcantara, Puglisi è stato di recente protagonista di due interessanti incontri culturali tenutisi a Belluno, nella Sala Bianchi, su iniziativa della città veneta ed, in particolare, dell’assessore Claudia Alpago Novello in collaborazione con il Circolo “Auser” e l’associazione dei Siciliani nel Bellunese “Heliopolis”. Di quest’ultima Ferruccio Puglisi è il “numero due”, mentre la presidente è la preside in pensione Anna Elisa Leopardi la quale, in occasione delle due conferenze, ha provveduto a presentare il relatore siciliano.
Il primo incontro aveva per tema “Dionisio, dio della vite e del vino”, un argomento che ha consentito a Puglisi di divulgare quanto da lui pubblicato anni addietro nel corposo volume “La Valle dei palmenti”, dove lo studioso mette in stretta correlazione i tanti manufatti di evidente età preistorica disseminati nel territorio dell’Alcantara con la primordiale produzione vitivinicola. Alla dissertazione bellunese si sono quindi prese le mosse da tale lembo di Sicilia per poi spaziare in altre regioni del pianeta dove con molta probabilità si diffuse la “vitis vinifera silvestrys”, con accenni anche all’Egitto dei Faraoni, all’Etruria, alla Grecia antica ed alla Magna Grecia.
La seconda conferenza era invece incentrata su “Il mito di Efesto e l’Etna”, tematica “ghiotta” per parlare della fiorente mitologia greca collegata col famoso vulcano siciliano (il dio Efesto, la cui grande fucina avrebbe avuto sede nelle viscere dell’Etna, ma anche le leggende di Polifemo ed i Ciclopi e di Aci e Galatea). Ma Salvatore Ferruccio Puglisi ha fatto di più, soffermandosi pure sulle meraviglie paesaggistiche dei territori etnei e conducendo idealmente per mano gli spettatori in luoghi quali la Valle del Bove, la Valle del Leone, la Grotta del Gelo, i crateri terminali ed i vari versanti del vulcano.
Rodolfo Amodeo