E’ stata approvata ieri sera dall’Assemblea Regionale Siciliana una norma per la stabilizzazione, per i prossimi due anni degli oltre 25 mila precari siciliani. L’Ars ha approvato anche l’esercizio provvisorio fino a febbraio.
La norma prevede anche che, in deroga al blocco delle assunzioni, se tra il personale ”con contratto di lavoro subordinato non siano presenti figure professionali necessarie all’espletamento delle funzioni e dei servizi istituzionali, le amministrazioni interessate possono instaurare rapporti di lavoro flessibile a patto che non vi sia un aumento dei costi”.
“La stabilizzazione dei precari è legge, è il nostro augurio di fine anno per tutta la fascia del precariato”, dice in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.
Tutti i precari, gli Rmi, ex pip, Asu vengono prorogati e soprattutto nei confronti di queste ultime categorie viene riconosciuto il diritto alle ferie, alla malattia, alla maternità che fino ad oggi non era stato riconosciuto.
“E’ una grande pagina di dignità, che abbiamo voluto dare a tutti i lavoratori precari della Sicilia. Adesso – conclude il presidente – pensiamo ai disoccupati”.
Molto critico il Movimento 5 Stelle all’Ars sulla legge “che – dice – viene spacciata come la panacea di tutti i mali, ma che in effetti è l’ennesima presa in giro per migliaia di lavoratori”. “Una legge vuota – sostiene il M5s – a forte rischio impugnativa, che mira solo a prendere tempo, nella speranza che dal parlamento nazionale arrivi la ciambella di salvataggio col Milleproroghe e che comunque non risolve assolutamente il problema del precariato”.
“E’ un testo – continua la nota dei deputati a 5stelle – che presenta innumerevoli profili di incostituzionalità, che assicura solo la continuità lavorativa, ma che non stabilizza assolutamente nessuno, come i partiti vogliono far credere per ovvie ragioni elettorali. Non abbiamo voluto votare contro per rispetto di tanta gente che guardava a sala d’Ercole con grandissime aspettative, ma non potevamo, però, avallare queste manovre da bassa e vecchia politica. Per questo ci siamo astenuti”.
Per Marco Falcone capogruppo di Forza Italia: “Anche questa volta il governo Crocetta si è contraddistinto per non essere riuscito a dare una soluzione all’annoso problema dei precari della pubblica amministrazione siciliana, mettendo l’ennesima pezza laddove avrebbe dovuto attuare un piano di stabilizzazione vero di questi lavoratori, divenuti ormai in molti casi la nervatura principale dei nostri comuni. Ci troviamo infatti di fronte ad un’altra proroga, provvedimento che per di più potrebbe essere impugnato dal governo nazionale, e all’inopportuna esultanza della maggioranza, per un traguardo a tutti gli effetti non raggiunto. La realtà è solo una: la montagna ha partorito un topolino”.
Intanto per gli oltre 25.000 precari – 16 mila degli enti locali, 5 mila Asu, 1.500 precari delle Aziende sanitarie, altri 500 dipendenti a tempo della Regione e 3.200 ex Pip – è comunque una notizia.
(Ansa)