Di seguito il testo integrale della nota stampa.
“Come già da parecchi giorni si legge e si mormora in città, il periodo in questione è caratterizzato da una deplorevole vicenda, messa in atto da personaggi dal dubbio valore morale, collusi dolosamente con esponenti della società civile che, seppur evidenziano e mostrano l’interesse alla curatela della cosa pubblica, agiscono invece solo a tutela del proprio interesse.
Negli ultimi giorni, tutta la dirigenza Fcd Calcio Giarre ha dovuto sacrificare ogni attimo della giornata al confronto con le forze politiche che amministrano la città, alla strenua ricerca della tutela di uno dei diritti più sacrosanti, quello di poter svolgere assennatamente, e senza impedimenti, le attività sociali ed agonistiche previste dal nostro Statuto.
Vogliamo però ringraziare anticipatamente quanti, in queste ore, si sono schierati al nostro fianco, cittadini e consiglieri comunali, difendendo il diritto alla trasparenza e alla legalità, prima che ogni altra cosa, quanti hanno mostrato di avere un elevato senso civico e morale, di avere davvero a cuore la gestione limpida della cosa pubblica, e di essere una spanna al di sopra della mediocrità espressa da molti altri.
Le associazioni sportive dilettantistiche, nell’ordinamento giuridico italiano, vengono equiparate a tutti gli effetti ad enti Non Profit, il cui scopo principale è quello di promuovere tutti i valori umani, morali e sociali attraverso la pratica dell’attività in oggetto e senza lo scopo principale del lucro, tant’è che godono di vantaggi contributivi e fiscali differenti dalle aziende il cui scopo è solo quello di accrescere il valore reddituale e patrimoniale delle stesse e dei membri delle stesse.
Non vi è alcuna distinzione né di uomini, né di categorie, per l’ordinamento giuridico ogni Asd gode di pari diritti e di pari trattamento dinnanzi alla legge e da parte delle istituzioni.
Proprio sulla base di questo, vogliamo per l’ennesima volta denunciare pubblicamente come l’azione svolta dal “dimissionario” (l’ex assessore Piero Mangano ndR) sia stata maliziosamente condotta con l’intento di ledere tale principio e di arrecare un danno al Fcd Calcio Giarre, il tutto con l’involontaria complicità di un’amministrazione che, con l’alibi dei tempi ristretti, ha permesso allo stesso ex assessore di condurre come meglio ritenesse opportuno questo gioco sporco, mirato solo all’esaltazione dell’egocentrismo personale.
Noi non ci stiamo, non possiamo accettarlo, non accettiamo che, nonostante l’ammissione e la presa d’atto dell’errore sulle procedure, da parte degli organi di governo cittadini, nonostante l’impegno e la volontà mostrata dal sindaco e dagli altri membri della giunta (che ci teniamo a ringraziare ulteriormente per quanto cercano di fare nell’intento di trarre la migliore soluzione), non si ammetta che l’unica soluzione sia quella di rivedere e mettere mano alla determina dirigenziale, non accettiamo che la soluzione al problema del divieto di accesso all’utilizzo dell’impianto sportivo regionale sia il nostro esilio in altri campi, tra l’altro in strutture le cui condizioni versano nel massimo degrado e nella massima insicurezza.
Siamo al paradosso più assoluto, da un lato si incentiva e si spinge i dirigenti di una società ad effettuare, con procedura impropria, i lavori di messa in sicurezza dell’impianto sportivo cittadino principale, per tutelare i diritti di ogni singolo fruitore e della collettività, dall’altro si spinge una parte di questa collettività a trasferirsi laddove queste tutele di sicurezza non esistono minimamente, qualcosa evidentemente non funziona.
Ma le nostre remore non si fermano qui, non possiamo accettare che un privato cittadino, venga responsabilizzato in maniera impropria ed inopportuna da una amministrazione pubblica, la bramosia di potere è la prima causa di distruzione ogni comunità, ed oggi, seppur riconoscendo la volontà generosa dei dirigenti dell’Asd Giarre 1946, non possiamo non criticare il modus operandi dell’ormai “ex”, non è possibile che un assessore autorizzi l’amico di turno a spendere dei soldi per effettuare dei lavori di miglioria di un impianto pubblico, senza che sia stato redatto un bando ad evidenza pubblica, non è possibile accettare in toto le ricevute contabili, che lo stesso privato presenta, senza che siano state preventivamente comparate con un piano di offerta economica di altre aziende, non è possibile tutto questo.
Chi ha sbagliato deve pagare! E se nessuno trova il coraggio di intervenire allora sarà inevitabile portare la questione dinnanzi agli organi giuridici competenti, nostro malgrado!
La nostra passione per lo sport, quello vero, puro, non quello legato alla massimizzazione dei profitti di natura economica o all’accondiscendenza del “governante” di turno, ci ha sinora trattenuto, abbiamo cercato in tutti i modi un dialogo, un confronto atto a trovare una soluzione moderata, che lenisse gli effetti di un atto pubblico scritto con i piedi, ma ci siamo scontrati contro il muro della presunzione e, ahinoi, anche dell’ignoranza.
Abbiamo dato l’ultima possibilità, questa settimana incontreremo nuovamente l’Amministrazione e i vertici dell’altra ASD, lo faremo in presenza di un perito tecnico specializzato in sicurezza degli impianti, valuteremo realmente se le prescrizioni della Commissione di vigilanza impedivano la redazione dei vari registri in cogestione o in collaborazione tra più tecnici, valuteremo se la scelta del personale preposto è stata fatta con la logica della miglior offerta o se con la logica clientelare classica e tipica di taluni, valuteremo il peso economico dei lavori effettuati, valuteremo se i termini di legge, in fatto di modi e di tempi, siano stati tutti rispettati, lo faremo con trasparenza, senza pregiudizi, solo con la logica del bene comune, chiederemo che tutte le società sportive esistenti ed operanti ad oggi collaborino propositivamente alla stesura del bando di assegnazione della gestione futura, ed anche questo lo faremo con rispetto delle istituzioni e di tutte gli attori del settore, perché la nostra battaglia a questo punto non è solo la battaglia di una società sportiva, ma è la battaglia di tanti cittadini, che chiedono rispetto della legalità e della trasparenza, che in questa Amministrazione hanno sperato e vogliono continuare a sperare, che quel sistema politico marcio e colluso lo hanno combattuto, senza doppi giochi, col vento in faccia e senza remore, e che a quel sistema fatto di corrotti e corruttori non intendono piegarsi, in nessun modo! Buon 2017!”.
Peppe Siligato