L’ultima incresciosa aggressione a danno di professionisti, medici e infermieri, che lavorano nei vari Pronto Soccorso degli ospedali catanesi ha portato, appena un paio di giorni fa, all’arresto di un uomo e alla denuncia di altri quattro uomini per un’aggressione avvenuta al “Vittorio Emanuele”.
Ma il numero elevato di aggressioni e questa impennata di recrudescenza preoccupa giustamente tutti gli addetti ai lavori e non solo.
In particolare sulla drammatica situazione è intervenuto, con una nota, il segretario regionale Anaao-Assomed Sicilia, Pietro Pata . “L’ennesimo episodio si inscrive in una scia di aggressioni e violenze, che da molti mesi, se non da qualche anno, rendono irrespirabile il clima al Pronto Soccorso del “Vittorio Emanuele” minando la serenità di tutto il personale medico e sanitaria.
Adesso diciamo basta! Dopo aver denunziato per mesi la situazione che non può essere affrontata con i pannicelli caldi delle telecamere e degli interventi a chiamata, in caso di emergenza, ma affrontato con un presidio costante di polizia, visto che nemmeno i “vigilantes” incaricati dall’Azienda sembrano poter essere un freno.
Un continuo assalto ai diritti ed alla incolumità fisica dei medici e dei sanitari – conclude la nota – richiede l’assunzione di una iniziativa forte. Per questo l’Anaao-Assomed proclama lo stato di agitazione dei propri iscritti della regione Sicilia”.
Dello stesso tenore l’intervento del consigliere comunale di Catania e medico Francesco Saglimbene che chiede “che l’amministrazione, i presidi ospedalieri e tutti gli altri soggetti interessati si siedano intorno ad un tavolo e creino un progetto che assicuri l’incolumità di infermieri, medici e personale sanitario”.
Anche l’Ugl Catania interviene e propone la presenza dei militari attraverso una campagna “Ospedali Sicuri” in tutti i Pronto Soccorso di Catania e provincia: “Continuiamo ad essere convinti che il ripristino del posto di polizia, in collaborazione con il personale della vigilanza privata, serva a ben poco, anche perché crediamo sia ancor più opportuno mantenere più personale della forza pubblica in strada in un momento, come questo, in cui la carenza di unità è ai massimi storici.
Per questo ribadiamo ancora una volta la richiesta di avviare la campagna “Ospedali sicuri”, assegnando militari dell’esercito debitamente armati ad ogni presidio di emergenza della nostra area metropolitana. La loro presenza, associata a quella dei vigilantes andrebbe a costituire un’ottima barriera deterrente, per il primo intervento in caso di episodi di violenza, che solo in caso di necessità verrebbe rinforzata dall’arrivo delle volanti delle forze dell’ordine per il completamento dell’azione di contrasto attraverso i compiti di polizia giudiziaria”.