Come Roma ricorda ancora quella del 1956 (immortalata anche dalla celebre canzone scritta da Franco Califano per Mia Martini), Francavilla ricorderà sicuramente la nevicata del 2017, iniziata nella mattinata dell’Epifania (ossia ieri) ed a tutt’ora in corso.
Nell’arco di un giorno e mezzo, sulle strade della cittadina dell’Alcantara si sono condensati quasi quaranta centimetri di neve, una quantità straordinaria per un centro collinare dal clima solitamente mite, che mai come stavolta aveva fatto i conti con questo particolare tipo di precipitazione atmosferica, sicuramente suggestiva e “romantica” per chi può permettersi il lusso di starsene a casa, ma certamente causa di disagi per chi per lavoro o altri motivi personali è costretto a spostarsi. In queste ore, infatti, la circolazione veicolare è un “lusso” che possono permettersi solo i francavillesi possessori di fuoristrada, i quali comunque devono ugualmente usare prudenza in quanto la morbida coltre bianca, specie al sopraggiungere della sera, tende a trasformarsi in ghiaccio, con conseguenti rischi di slittamento e sbandamento degli apparentemente sicuri automezzi.
E come se non bastasse, tale eccezionale nevicata è stata accompagnata dal “solito” black-out elettrico, che ha lasciato al buio ed al freddo tutta la parte medio-alta del paese (Via Vittorio Emanuele, Via Roma, Via Regina Margherita, ecc.) per ben quindici ore, ossia dalle tre di ieri notte alle sei di stasera. Al danno, in pratica, si è aggiunta pure la beffa in quanto migliaia di cittadini sono dovuti rimanere tappati in casa senza alcun comfort, visto che dall’energia elettrica dipendono il funzionamento della maggior parte degli impianti di riscaldamento, dei televisori e dei computer nonché la possibilità di ricaricare telefoni cellulari, tablet e lampade d’emergenza.
Una nevicata, insomma, da ricordare, ma anche da… dimenticare, come hanno fatto intendere senza mezzi termini numerosi utenti francavillesi di Facebook nei post pubblicati per l’occasione, molti dei quali particolarmente critici nei confronti dell’Amministrazione Comunale, accusata di non saper fronteggiare l’emergenza neve e, soprattutto, di non essere all’altezza di gestire la vetusta e fatiscente rete elettrica (ricordiamo che Francavilla è uno dei pochi Comuni italiani a garantire in proprio tale servizio), “puntualmente” in tilt ad ogni minima perturbazione, nonostante il “restyling” delle cabine di distribuzione effettuato alcuni anni addietro. Stavolta a fare le bizze è stata la cabina ubicata nel quartiere San Rocco, dove sarebbero “saltati” degli interruttori provocando un corto circuito.
Col sindaco Lino Monea abbiamo quindi ripercorso queste ore particolarmente concitate per individuare il guasto e procedere alla relativa riparazione, protrattasi per quasi tutta la giornata odierna.
«Anche stavolta – sottolinea il primo cittadino francavillese – io ed i miei assessori non abbiamo nulla da rimproverarci in quanto ci siamo immediatamente attivati sia sul fronte dell’emergenza neve e sia su quello del black-out elettrico. Ieri notte, per l’esattezza, ho mandato mio figlio, al volante del mio fuoristrada, a prendere gli assessori Salvatore Bardaro, Armando Belfiore ed Angelo Russotti per portarli sul luogo del presunto guasto, che siamo riusciti almeno temporaneamente a riparare grazie al nostro elettricista comunale Gaetano Varrica, che si è messo immediatamente a disposizione, ed al tecnico esterno Carmelo Scalzo, che abbiamo fatto venire, con grandi difficoltà, dal vicino Comune di Mojo Alcantara, anch’esso nella morsa della neve. Nel frattempo ho attivato il C.O.C. (Centro Operativo Comunale di Protezione Civile) ed ho continuamente interloquito con la Protezione Civile regionale di Palermo e con quella provinciale di Messina. A Francavilla sono così giunti i vari mezzi spalaneve, cui si sono aggiunti i bobcat messi a disposizione da alcune imprese locali ed un “gatto delle nevi”, ossia quel particolare veicolo a motore cingolato appositamente strutturato per muoversi sulla neve, che dietro mia personale richiesta ci ha inviato l’ingegnere Paolo Bellucci della Società “Api Holding”, che nel nostro territorio ha realizzato l’impianto ad energia eolica. A conclusione, almeno lo si spera, di questa travagliatissima emergenza, desidero rivolgere i miei più sentiti ringraziamenti a tutte le persone sin qui citate, ai dipendenti comunali, con in testa l’architetto Salvatore Damino ed il geometra Salvatore Raffone, ed a quei tanti cittadini che, anziché abbandonarsi a polemiche esternazioni ed a critiche gratuite sui social network, si sono generosamente rimboccati le maniche per mettersi al servizio della loro comunità».
Il sindaco Monea annuncia, inoltre, che per lunedì ha disposto la chiusura dei locali istituti scolastici onde evitare di esporre gli alunni a rischi e pericoli che potrebbero derivare sia dall’eventuale protrarsi dell’emergenza neve e sia dallo scioglimento e dalla probabile trasformazione in ghiaccio di quella condensatasi in questi giorni.
Ma se le precipitazioni nevose sono “governate” da Madre Natura, le fastidiosissime interruzioni di energia elettrica rientrano in ciò che è in qualche modo ponderabile dall’uomo. Quanto accaduto in concomitanza di questa “impopolare” nevicata dovrebbe, dunque, far avviare una volta per tutte una seria riflessione su come rendere “civile” ed al passo con i tempi un irrinunciabile servizio pubblico essenziale, anche, se è il caso, “svendendo” l’attualmente precaria azienda elettrica comunale francavillese a chi è in grado di garantirne la piena efficienza.
Rodolfo Amodeo