Diversi e diversificati gli interessi economici del clan Cappello-Bonaccorso che sono emersi dall’operazione Penelope. Nella fase inziale delle indagini è stato rilevato l’interesse della cosca per il settore delle energie rinnovabili, con particolare riferimento alla realizzazione di impianti fotovoltaici nella zona di Belpasso ad opera di un’azienda del Nord Italia.
L’imprenditore lombardo, che era entrato in contatto con Calogero Giuseppe Balsamo e con la sua squadra – nel periodo successivo alla commissione di un ingente furto di materiale (per un valore di circa 150.000,00 euro) avvenuto alla fine di novembre del 2011 presso il cantiere avviato per la realizzazione del citato impianto – aveva ottenuto l’interessamento dell’organizzazione mafiosa per recuperare un presunto credito da un’impresa locale, superiore a 6 milioni di euro.
Tali rapporti non solo avevano consentito all’organizzazione mafiosa di infiltrarsi nell’attività di impresa, ma avevano consentito ad esponenti della cosca medesima di richiedere ed ottenere, a titolo di protezione, somme di denaro corrisposte in occasione delle festività natalizie e pasquali.
Sono inoltre emersi alcuni episodi di “recupero crediti” caratterizzati dall’utilizzo del metodo mafioso, sulla scorta del quale il privato creditore può farsi forte dell’appoggio di terze persone di rinomata caratura criminale al fine di recuperare i propri crediti, con modalità pertanto alternative agli ordinari rimedi di tipo giudiziale.
Detta attività illecita consentiva all’organizzazione non solo di acquisire somme di denaro, corrispondenti in genere alla metà dell’importo del credito recuperato, ma anche di stringere rapporti con l’imprenditore o il commerciante che si erano avvalsi dell’apporto del clan, ai quale potevano essere chiesti favori anche in termini di assunzioni, con la conseguente possibilità di infiltrazione mafiosa in attività commerciali “lecite”.
Le indagini, inoltre, hanno messo in luce la particolare propensione del gruppo mafioso in parola, in specie dei suoi vertici, nell’investimento dei capitali, acquisiti illecitamente, in attività imprenditoriali e commerciali, nonché la capacità di infiltrarsi nel tessuto economico e sociale, anche attraverso l’appoggio di una vasta rete di imprenditori.
Un settore particolarmente gradito era quello della raccolta e smaltimento dei rifiuti dove figura di spicco era Giuseppe Guglielmino (clicca e leggi Le “mani” del clan Cappello sulla raccolta dei rifiuti LE INTERCETTAZIONI VIDEO).
Nel medesimo provvedimento, il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo, funzionale alla confisca, di numerosi fabbricati, autoveicoli, motoveicoli, rapporti con istituti di credito e finanziari, nonché di ulteriori attività commerciali, segnatamente:
Strano Santo:
– Totalità dei beni aziendali e strumentali dell’impresa individuale per la vendita di abbigliamento intestata a Strano Santo, con sede in Catania, Villaggio Sant’Agata zona C. n.15;
– Totalità dei beni aziendali e strumentali dell’impresa individuale per la vendita di articoli per la casa intestata a Reale Stefania, con sede in Catania, Villaggio Sant’ Agata zona C. n.15 e luogo d’esercizio in Catania al Villaggio S. Agata zona B n.139-138;
Guglielmino Giuseppe:
– Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “Eco Logistica s.r.l.”, avente ad oggetto la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di rifiuti solidi, intestata a Caruso Biagio e Caruso Biagia, con sede legale in Aci Sant’ Antonio, via John Fitzgerald Kennedy n.6 e 8;
– Totalità dei beni aziendali e strumentali dell’Impresa individuale “Consulting Business di Guglielmino Giuseppe”, avente ad oggetto servizi di consulenza alle imprese, con sede legale in San Gregorio di Catania, via Federico De Roberto3/A;
– Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “Geo Ambiente s.r.l.”, avente ad oggetto la gestione di rifiuti urbani e industriali, già in amministrazione straordinaria, con sede legale in BelpassO, contrada Fontana Murata 11 e due sedi secondarie site nel cosentino: una in Belvedere Marittimo (CS), via G. Fortunato 188 e l’altra in Sangineto (CS), contrada Antili s.n.;
– Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “Clean Up s.r.l.”, avente ad oggetto la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di rifiuti solidi, con sede legale in Motta Sant’ Anastasia,contrada Porticazzo s.p. n.134 21/23;
Balsamo Calogero Giuseppe e Balsamo Salvatore:
– Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “B & V Rottami S.r.l.s.”, società per il recupero e trattamento di materiali ferrosi, con sede legale in Catania, via del Ciclamino n.27 ed unità locale in Gela, Contrada del Signore s.n.c;
– Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “Asia S.r.l.”, società per il commercio di generi alimentari, con sede legale in Catania, via del Ciclamino n.27;
Salvo Salvatore Massimiliano:
– Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “S & D S.r.l.s.”, avente ad oggetto la gestione di bar, ristoranti e attività di somministrazione, con sede legale in Catania, Piazza Mario Cutelli n.2;
Campagna Maria Rosaria:
– Totalità dei beni aziendali e strumentali dell’impresa individuale Pizzeria e Bar “I due Vulcani”, con sede in Napoli, via Alessandro Volta n.3;
Lupica Mario:
– Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “Eco Business s.r.l”, , avente ad oggetto la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di rifiuti, con sede in Siracusa, viale Teracati n. 63/B e sedi secondarie in Catania, via Mancini n. 24/26 e via Porticello n. 3, 5 e 7, intestata a Lupica Mario e a “Tech Servizi s.r.l.”;
I.M e L.G. (Indagati del reato di intestazione fittizia di beni ma non colpiti dalla misura cautelare personale):
– Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “Indomenic s.r.l.”, avente ad oggetti la gestione di supermercati e ipermercati, con sede in Siracusa, via del Gorizia 13 e unità locale in Siracusa, viale Teocrito n. 34 (che gestiva una attività di supermercato).
– Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “B & G s.r.l.s.”, avente ad oggetto la gestione di supermercati e ipermercati, con sede legale in Siracusa, viale Teocrito n. 34/36.
C.A.F. (Indagato del reato di intestazione fittizia di beni ma non colpito dalla misura cautelare personale):
– Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “PE.I. s.r.l.”, avente ad oggetto la gestione di bar, ristoranti e pizzerie, con sede in Aci Castello, via Lungomare dei Ciclopi n.133 (frazione Aci Trezza);
– Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “FAMA s.r.l.”, avente ad oggetto la gestione di bar, ristoranti e pizzerie, con sede in Catania, via C. Colombo n.72 e sedi secondarie in Catania, via Mancini n.24/26 e via Porticello n. 3, 5 e 7;
– Totalità dei beni aziendali e strumentali dell’associazione denominata “Network Vip Club” avente sede legale in Catania alla via C. Colombo n.72.
Nel medesimo contesto, verrà data esecuzione al decreto di sequestro preventivo, emesso in via d’urgenza in data 10.01.2017 dalla Procura DistrettualeAntimafia di Catania, delle sotto elencate attività commerciali (oltre che di ulteriori autoveicoli e motoveicoli, rapporti con Istituti di Credito e finanziari e fabbricati, siti anche nel territorio di Napoli);
Balsamo Calogero Giuseppe e Balsamo Salvatore:
– Totalità dei beni strumentali ed aziendali dell’impresa individuale per la produzione di prodotti di panetteria intestata a Balsamo Salvatrice Cristina con sede a Catania in via Villa Glori n. 53;
Campagna Maria Rosaria:
– Totalità delle quote ed intero patrimonio aziendale della società “I 2 Vulcani Società a responsabilità limitata semplificata” per la gestione del ristorante – pizzeria “I 2 Vucani” con sede a Napoli in via A. Volta n.3, intestata a Campagna Maria Rosaria;
Balsamo Massimiliano:
– Totalità dei beni strumentali ed aziendali dell’impresa Individuale denominata “Malua bar” di Balsamo Massimiliano, con sede a Catania in via Torino n.68.
Il valore patrimoniale dei beni sequestri ammonta ad oltre 10 milioni di euro.