Catania, controlli della polizia: sanzionati numerosi esercizi pubblici non in regola

Nell’ambito dei servizi straordinari mirati alla tutela della salute pubblica, personale del Commissariato Borgo Ognina, unitamente a personale dell’A.S.P. di Gravina di Catania e di Mascalucia, ha proceduto al controllo di diversi esercizi pubblici di somministrazione alimenti siti nel Comune di Gravina di Catania.

È stato controllato il Bar “Alecci” di via Gramsci, a Gravina: il titolare è stato indagato in stato di libertà per il reato di frode in commercio (art.515 del C.P.) perché all’interno di un congelatore del locale sono stati rinvenuti alimenti surgelati che non erano indicate come tali nel menù.

Inoltre, sempre all’interno della medesima attività, sono state riscontrate scarse condizioni igienico sanitarie nel locale laboratorio: per tale ragione, ai sensi del Regolamento CE n°853/2004, verrà applicata la sanzione amministrativa di euro 1000. Infine, sono state imposte alcune prescrizioni per la pulizia e la tenuta dei locali.

Successivamente è stata controllata l’attività di girarrosto denominata “Papale” e, anche in questo caso, il titolare è stato indagato in stato di libertà per frode in commercio (art.515 del C.P.) poiché nella zona laboratorio, sono stati trovati alimenti surgelati utilizzati per confezionare pezzi di pasticceria in conto terzi, da distribuire presso la Scuola Lombardo Radice di Catania, senza che i consumatori fossero stati informati di questa caratteristica dell’alimento.

Esclusivamente in detto locale, attese le scarse condizioni igienico sanitarie riscontrate e vista anche la presenza di numerose blatte, alcune anche di notevoli dimensioni, si è proceduto alla disposizione di chiusura di esercizio ai sensi dell’art. 8 decreto legislativo 30 dicembre 1999 numero 507.

Inoltre, sempre allo stesso gestore sarà contestato, ai sensi del Regolamento CE n°853/2004 e ai sensi del regolamento CE n°2073/2005, anche il mancato rispetto del Regolamento di autocontrollo HACCP, per il quale è prevista la sanzione di euro 3.000. Ai controlli hanno preso parte anche gli operatori della Polizia Scientifica che hanno documentato quanto riscontrato.