Operazione antimafia della Direzione investigativa antimafia di Catania che, su delega della locale Dda, diretta dal procuratore Carmelo Zuccaro, sta eseguendo provvedimenti di custodia cautelare contro il clan Santapaola-Ercolano.
Su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, nella mattinata odierna, a conclusione di una complessa ed articolata attività investigativa, sviluppata con servizi tecnici di intercettazione e servizi tradizionali di appostamento ed osservazione, gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Catania, diretta dal 1° Dir. della Polizia di Stato dr. Renato Panvino, hanno proceduto all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare n.1497/15 R.G.N.R.-n.659/16 R.G. GIP, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania il 5.1.2017 nei confronti del noto boss mafioso Maurizio Galletta,
Insieme a lui, a finire in manette sono Rosario Testa, 42 anni, cognato di Galletta, in atto detenuto, per il quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per il reato di detenzione e porto di arma da fuoco in luogo pubblico, e M.D.A., rumeno, per il quale è stata disposta la misura degli arresti domiciliari, per il reato di porto illegale di arma da fuoco
Coinvolti nell’indagine anche dei medici professionisti che avrebbero favorito il boss con certificati medici che, secondo l’accusa, attestavano un quadro clinico più grave dell’indagato utilizzati per attenuare provvedimenti cautelari emessi nei suoi confronti.
Infatti, sottoposto a continui accertamenti medici presso varie strutture sanitarie pubbliche (nell’arco di circa 12 anni, dal 1996 al 2008, è stato trasferito in 17 strutture carcerarie ed è stato sottoposto a numerose visite ambulatoriali), a seguito di Ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, nel luglio del 2008, Galletta veniva scarcerato, mentre si trovava presso la casa di reclusione di Parma, e sottoposto alla detenzione domiciliare presso la propria dimora sita in Catania, frazione Vaccarizzo – villaggio Delfino, “non essendo le condizioni fisiche conciliabili con il regime carcerario”.
Giova rappresentare, che grazie alla patologia simulata, lo stesso riceve un trattamento previdenziale da parte dell’INPS, consistente in una pensione civile e una indennità di accompagnamento.
Le indagini preliminari proseguono per accertare eventuali corresponsabilità di medici e specialisti, con incarichi dirigenziali nella sanità pubblica, che nel tempo hanno sottoposto a visite e/o perizie il Galletta e in tale contesto, nel corso delle operazioni odierne, sono state eseguite perquisizioni presso gli studi e uffici ove tali sanitari svolgono la professione.
Espletate le formalità di rito, il Galletta è stato associato presso la casa circondariale di Bicocca a disposizione dell’Autorità Giudiziaria