Giarre, parchi comunali chiusi. Atto di indirizzo: lettera morta

L’atto di indirizzo recentemente votato all’unanimità del Consiglio per la riapertura dei parchi a Giarre rimane solo un proposito.

Lunedì sera, in Consiglio, durante l’attività ispettiva è stato il consigliere di opposizione Fabio Di Maria a sollecitare l’amministrazione, dopo le chiare indicazioni del Consiglio. Sono diversi in città i parchi, le villette che, per carenza d’organico, vengono manutenzionate di rado e peggio ancora chiuse al pubblico per inagibilità.

Decisamente emblematico il caso del parco Jungo di corso Europa, all’interno del quale, di recente, sono stati eseguiti alcuni interventi di manutenzione del verde, tuttavia, l’imponente struttura, in assenza di personale, rimane chiusa. Eppure il parco è stato per lunghi anni una delle strutture maggiormente utilizzate per le attività di aggregazione sociale, per via di un grande anfiteatro che ha ospitato molteplici eventi.

Analoga la sorte di un’altra grande area a verde pubblica: il parco “Giardino” di Macchia. Il più delle volte chiuso al pubblico, in assenza di un custode.

Il parco viene aperto d’estate nelle ore serali per alcuni eventi privati, in larga parte saggi artistici, i cui organizzatori hanno l’obbligo di posizionare all’interno dell’area a verde i bagni chimici, essendo quelli del parco comunale inagibili.

Chiusi i cancelli del parco di San Giovanni Montebello: ragioni di sicurezza impongono il diniego della fruizione di uno spazio a verde che, nel recente passato, è stato il fiore all’occhiello della città per via della straordinaria bellezza naturale delle sue essenze arboree.

E lo stesso accade per la villetta di largo Cismon del Grappa, con la vasca artistica ridotta ai minimi termini, l’illuminazione pesantemente danneggiata dai vandali, i cui cancelli esterni sono perennemente chiusi.

Nel totale degrado, poi, la villetta di via Pertini: assediata da una selva di rovi e sterpaglie.