E’ un duro “j’accuse” quello di Valentina Bucolo, presidente dell’associazione Familiari “Oltre l’Orizzonte”, sulla gestione del servizio di Salute Mentale di Giarre.
“Da diversi anni, la Sanità pubblica giarrese, in particolare il Modulo Dipartimentale di Salute Mentale, subisce un progressivo depauperamento di risorse umane e materiali, in palese contraddizione con i principi ispiratori e la pianificazione degli interventi previsti dalla normativa in vigore.
Nel Servizio di Salute Mentale del Distretto Sanitario di Giarre non c’è più ricambio del personale, a causa della mancata sostituzione degli operatori che, nel tempo, sono stati trasferiti o sono andati in pensione. Con l’unione dell’Unità Operativa Territoriale di Giarre alla corrispettiva di Acireale, tale situazione si è ulteriormente aggravata: infatti, dei quattro medici assegnati a Giarre, uno si è trasferito in mobilità all’ASP di Messina e non è stato sostituito, uno è presente 2 giorni su 5 e un altro 4 giorni su 5, poiché chiamati a coprire i turni di servizio programmati e\o le urgenze presso l’Unità Operativa gemella e presso il Pronto Soccorso di Acireale; per consentire la programmazione di tali turni, a Giarre si è addirittura adottata, con disposizione del Direttore di Dipartimento, la “settimana corta”, riducendo così ulteriormente l’orario di ricevimento dell’utenza del Servizio.
Questa situazione ha determinato una riduzione significativa del numero delle prestazioni, passando da più di 40.000 nel 2013 alle quasi 19.000 del 2015, nonostante l’impegno profuso dagli operatori nel mantenere il Focus sul concetto di Salute Mentale nella sua accezione di benessere della comunità: si pensi alle attività svolte presso il Centro Diurn o, con il Laboratorio di attività prassico – manuali, i Gruppi riabilitativi e i progetti di integrazione, che quest’anno vedono due Scuole Superiori, tre CTA e i pazienti del CSM di Giarre impegnati nell’allestimento di un musical.
Il Progetto Obiettivo per la Salute Mentale 1994\96 prevede, per le dotazioni organiche dei servizi, un rapporto di un operatore ogni 1500 abitanti: un rapido calcolo sulla base di una popolazione di 86.632 abitanti (dati ISTAT 2012) nel Distretto Sanitario di Giarre darebbe un totale di ben 58 operatori delle varie professionalità; attualmente, presso il Mod. DSM di Giarre operano 28 operatori, di cui molti a metà tempo poiché impiegati, come detto, in altri presidi e servizi.
Alla luce della rimodulazione del SPDC, ridimensionato a soli 6 posti letto in regime di ricovero volontario o programmato, si impone non solo il ripristino ma soprattutto un potenziamento del numero di operatori assegnati a tempo pieno all’assistenza territoriale, evitando così che eventuali crisi acute abbiano come logica conseguenza ricoveri in trattamento sanitario obbligatorio in ospedali lontani, persino fuori regione.
L’Associazione Familiari “Oltre l’Orizzonte”, di cui mi pregio di essere Presidente, chiede a gran voce che il MDSM di Giarre venga potenziato e riportato in condizione di soddisfare appieno la crescente domanda di Salute Mentale del territorio jonico-etneo”.
E su questo giusto sfogo, pubblicato ieri anche dal quotidiano La Sicilia, interviene, con una nota, il deputato regionale Luca Sammartino: “La situazione denunciata dalla presidente dell’associazione dei familiari di Giarre sulla Salute Mentale evidenzia un problema che oggi vive tutta la sanità in Sicilia e che il governo regionale sta cercando di risolvere.
La crisi che oggi vivono i dipartimenti di Salute Mentale è sotto gli occhi di tutti ed il Governo regionale sta lavorando per superare la gravissima carenza degli organici in modo da poter garantire un adeguata assistenza alle persone che presentano problematiche di salute mentale.
La situazione della Salute mentale nella provincia di Catania, che per storia ha sempre mostrato di essere una punta di avanguardia a livello regionale, vive un momento di crisi e la situazione di Giarre è sicuramente quella che presenta la situazione di maggiore sofferenza. La carenza degli organici in cui versa la salute mentale crea oggi dei problemi che si riversano sulla qualità dell’assistenza fornita.
Crediamo sicuramente che quanto denunciato troverà una risposta da parte dal direttore generale e per quanto ci risulta l’ASP sta già verificando le soluzioni al problema denunciato dalla presidente dell’Associazione dei Familiari.
Sicuramente non può essere sguarnita l’assistenza sul territorio in un Distretto di oltre 120.000 abitanti e non può essere vanificato quanto di buono fino ad oggi fatto così come riferito nella stessa intervista della presidente dell’Associazione.
La sensibilità in questi anni mostrata, dal Direttore Generale, per le tematiche della salute mentale, con interventi di grande respiro ci rende fiduciosi che a breve sarà data una pronta risposta ai bisogni dei cittadini che in quel Distretto usufruiscono degli interventi forniti dal servizio di salute mentale. Sarà nostra cura seguire con attenzione l’evolversi della situazione in modo che al più presto il problema possa trovare una pronta risoluzione”.