La “Sala Pinella Musmeci” ha ospitato un Seminario di Studi promosso dall’Accademia Letteraria Fotografica Acese (Alfa), presidente prof. Giacomo Trovato, e dall’Associazione culturale Brunelleschi, presidente dott. Carmelo Strano, su “Angoli e luoghi del territorio acese…. pro seguendo”.
Lavori patrocinati dalla Città di Acireale, da Ordini, Fondazioni e Collegi professionali. Seminario che ha messo in evidenza la necessità, come accennato dalla coordinatrice, l’arch. Paola Pennisi, di una riconosciuta costante rilettura della Città.
Da non limitare alla visita dei monumenti, alle caratteristiche paesaggistiche ed ecologiche bensì anche ai contenuti storici, culturali, urbanistici e architettonici, comprensivi dei suoi “interni”, di solito inibiti, scarsamente studiati.
Mattinata aperta dall’intervento su “Storia delle terre di Aci Reale”, del prof. Gaetano Puglisi, che ha invitato ad attenzionare l’aspetto apparentemente “irrilevante” e marginale di un fenomeno che caratterizza il “Barocco” come espressione culturale e artistica di un’epoca.
Fenomeno espresso anche dalla ritrattistica della “bruttezza” contrapposta alla “bellezza” scultoria, pittorica, di costume o artistica, citando il mascherone della mensola di balcone del Palazzo Scudero, sec. XVII.
A seguire il dott. Paolo Guarnaccia che ha sostenuto nella sua relazione “Il territorio come risorsa” la necessità, appunto, non più derogabile di considerare il territorio come “risorsa” evidenziando i numerosi cambi passibili di opportunità, produzione, occupazione.
Ha così fatto un lungo elenco delle produzioni del passato (lino, canapa, seta, ceramica, olio, vino, limoneti, lavorazione delle pelli) che “costituivano – ha detto – motivi polivalenti di promozione sociale e di grande orgoglio amministrativo e politico”.
L’arch. Vittorio Percolla ha relazionato su “Emergenze architettoniche nel territorio acese” a partire dal centro urbano o storico con un lungo ed esaustivo elenco di chiese e palazzi signorili bisognosi di “cure” da parte delle Istituzioni.
“Gli elenchi e le tipologie – ha ripetuto – sono i primi passi di un piano quadro ma bisogna intervenire a prescindere se i singoli monumenti appartengono ad una presunta architettura eguale, inferiore o superiore al Barocco”.
Unica donna relatrice è stata l’arch. Fulvia Caffo che ha trattato su “Qualità e valore dei beni culturali” prendendo in considerazione altri tipi di beni: ruderi di torri, castelli, muri, garitte, ecc. Beni non rinnovabili ad oggi in condizione di abbandono, incuria e offesa.
“In altre nazioni – ha denunciato – un simile patrimonio gode di ben altre attenzioni e sovvenzioni. Oggi, in questa sede, piace rilevare la volontà manifestata da più parti di mettere a regime i monumenti presenti nel territorio che richiedono cure immediate”.
Il quinto relatore, l’arch Maurizio Spina, ha invitato a trovare altre “vie percorribili” con la sua relazione “Tra emergenze ed eccellenze”, partendo, ad esempio dalla possibile pianificazione di aree, quali la Timpa di Acireale, in chiave non esclusivamente urbanistica o eco ambientalista.
Pianificazione che comporti l’ipotesi di un uso alternativo, polifunzionale e, se occorre turistico, tipo “città mare” con le dovute conservazioni e tutele.
I lavori, quindi, sono stai riassunti dal dott. Carmelo Strano che, prendendo atto di quanto messo in evidenza dai relatori, ha ribadito con forza la necessità di dare seguito al Progetto Laboratorio permanente di studi patrii che l’Alfa intende perseguire con sistematica cadenza operativa.
“Gli spunti non mancano – ha concluso – né gli angoli, né i luoghi, né le gallerie ed i musei diffusi a cielo aperto e/o privati, al cui interno ci sono tesori ancora da scoprire, da visitare e proteggere gelosamente”.
Il prof. Trovato chiudendo i lavori ha espresso il proprio compiacimento per l’esito del Seminario e, quindi, rafforzata la volontà dell’Accademia: “offerta di contributi di conoscenza e di proponimenti al governo della Città finalizzato alla valorizzazione del patrimonio umano, innanzitutto, ambientale, monumentale e architettonico da lasciare in eredità ai giovani”.
Il Seminario è stato intervallato dalla gentilezza delle Note e dei Versi della poetessa Maria Grazia Falsone, che ha declamato “Mare”, “Paura”, “Tempesta” e “La perla dello Jonio”, accompagnata da sottofondi musicali e immagini dai video “Timpa selvaggia”, “La fabbrica fantasma”, “Santa Caterina”, “Riflessi barocchi” e “Barocco”.
Camillo De Martino