Altri due giovani migranti ospiti presso il centro di prima accoglienza “Casa Horeb” a Mascalucia sono stati “deportati” in un centro di accoglienza di Caltagirone.
Gli studenti del locale liceo “C. Marchesi”, con cui i giovani migranti si erano integrati, continuano a dimostrare il loro dispiacere e il disappunto per tutta vicenda, che ha evidenti lati oscuri, che le autorità competenti devono dare chiare risposte.
“Chiediamo – dicono gli studenti – per il bene dei ragazzi migranti, che vengano messi in un unica struttura senza essere smistati, cosa che già sta avvenendo. Infatti i ragazzi che partiranno oggi verranno portati a Caltagirone, ma in una differente struttura rispetto gli altri.
Quello che ci duole maggiormente oltre, ovviamente, alla lontananza dai nostri amici, è la distruzione del loro nucleo familiare e per questo chiediamo formalmente, a chi di dovere, usufruendo anche di importanti mezzi di comunicazione, quali la stampa, la possibilità di collocare tutti i ragazzi appartenenti alla comunità di Casa Horeb in un unico centro d’accoglienza, al fine di preservare i rapporti umani e di fratellanza che avevano instaurato tra loro”.
Con gli studenti del liceo e con i ragazzi migranti, l’Usb-Scuola della Federazione catanese, che chiede di conoscere la verità sull’iter che ha consentito a Casa Horeb di essere attiva, senza le autorizzazioni previste: “A Mascalucia, sette dei dieci minori migranti presenti presso la casa prima accoglienza “Horeb” in meno di una settimana sono stati “trasferiti d’urgenza” a Caltagirone. Per il Comune pedemontano, questo trasferimento è un atto dovuto: “Horeb è senza autorizzazioni”. Eppure la struttura privata e gestita da una suora è stata attiva alla luce del sole, con i ragazzi migranti che si erano integrati con gli studenti del liceo “C. Marchesi”, attraverso un progetto realizzato da un gruppo di professoresse del liceo. Adesso, dopo i primi 5 ragazzi, altri 2 sono stati tradotti a Caltagirone.
In attesa di conoscere l’iter che ha consentito l’apertura della Horeb, che non è un caso limite nell’arcipelago dell’accoglienza gestita da enti privati, noi dell’Usb Scuola Catania facciamo nostra la richiesta degli studenti del liceo “Marchesi”: chiediamo, per il bene dei ragazzi migranti, che vengano collocati in una unica struttura, senza essere smistati, cosa che già sta avvenendo. Infatti, i ragazzi della Horeb sono stati traferiti a Caltagirone, ma in differenti strutture. Chiediamo anche noi una celere risposta ed auspichiamo una risoluzione all’insegna dei valori della solidarietà e della giustizia sociale”.
Orazio Vasta