La proposta che il circolo Gramsci ha fatto al Consiglio comunale di Riposto di aderire alla carta di Avviso pubblico, ha animato ieri sera la seduta del civico consesso ripostese.
La carta di avviso pubblico, com’è noto, promuove negli amministratori comportamenti all’insegna della trasparenza e correttezza e contrasta la corruzione.
Un dibattito quello di ieri fatto di tanti interventi, ma anche di sottointesi, di “peccati” detti senza nominare i peccatori e che solo chi conosce a fondo le vicende ripostesi può decifrare.
Dibattito aperto anche da una nota dell’associazione Asaec Libero Grassi che ha auspicato l’adesione del civico consesso alla carta di Avviso pubblico. Anche ieri l’aula consiliare era affollata per assistere a questo dibattito.
Claudia D’Aita ha esordito indicando come solo uno sparuto numero di Comuni italiani ha aderito alla Carta e Sebastiano Bergancini ha sottolineato che l’impegno a un comportamento etico un consigliere lo prende nel momento del giuramento. Ezio Raciti si è detto stupito per la celerità con cui l’argomento è stato posto all’ordine del giorno, che a suo avviso meritava un approfondimento, mentre altre richieste in passato hanno dovuto aspettare mesi per essere discusse in aula.
Il suo è intento di portare avanti la questione, di allargare il dibattito anche in una conferenza pubblica, mentre in aula, sino a quel momento a suo avviso si è cercato di screditare questa Carta.
La presidente Mariella Di Guardo ha replicato che a suo avviso l’argomento è anche scontato, essendo il pane quotidiano per chi amministra nella pubblica amministrazione. Mentre Carmelo D’Urso senior ha precisato che l’argomento è stato immediatamente inserito all’ordine del giorno per via dell’intervista che Andrea Pavone del circolo Gramsci aveva rilasciato in tv.
Saro Cerra ha plaudito alla proposta del circolo Gramsci elencando una serie di circostanze in cui nella politica ripostese è mancata la coerenza. Claudia D’Aita è intervenuta sull’obbligo di dimissioni di un amministratore che riceve un rinvio a giudizio, secondo quanto prevede la carta di Avviso pubblico, e ha sottolineato la facilità con cui chi amministra può incorrere in un rinvio a giudizio e deve attendere poi anni perché si giunga a un giudizio definitivo.
Sulla stessa linea d’onda anche Carmelo D’Urso senior secondo cui il momento da considerare deve essere almeno il giudizio di I grado, ha aggiunto che la prescrizione dei reati non deve decorrere dal momento del rinvio a giudizio e ha annunciato che intende farsi promotore di una petizione che prenda le mosse dal Consiglio comunale di Riposto.
Apprezzamenti per la carta di Avviso pubblico sono stati espressi anche dall’assessore Gianfranco Pappalardo Fiumara. L’argomento sarà di nuovo discusso tra 15 giorni.
Maria Gabriella Leonardi