Nella mattinata di oggi, al termine di una complessa e articolata indagine, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa in data 16 febbraio dal G.I.P. del Tribunale di Catania nei confronti di 6 persone.
Gli arrestati sono: Gaetano Rapisarda (cl.’65), Salvatore Rapisarda (cl.’91), Alfio Barbagallo (cl.’79), Giuseppe Aniello (cl.’90), Martino Rosario Calandra Scialacomo (cl.’71) e Sebastiana Assunta Calabretta (cl.’66).
Nei confronti della Calabretta è stata disposta la misura dell’obbligo di presentazione alla P.G. mentre nei confronti di Aniello e Calandra Scialacomo è stata disposta la misura degli arresti domiciliari.
I primi tre ritenuti responsabili di associazione a delinquere (art.416 c.p.) finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati contro il patrimonio, in particolare furti in appartamento, furti e rapine; inoltre, tutti responsabili, a vario titolo, dei reati di cui agli artt. 624, 625 e 628 c.p., perché, in concorso tra loro, commettevano una serie di furti e una tentata rapina.
Il provvedimento accoglie gli esiti di un’articolata attività investigativa, anche di natura tecnica, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e condotta dal Commissariato di P.S. di Acireale, nell’arco temporale gennaio – aprile 2016, che ha consentito di individuare l’esistenza di una consolidata associazione a delinquere, radicata nel territorio acese, finalizzata, in particolare, alla commissione di furti in appartamento, nonché di un furto di ingente quantità di agrumi ed una tentata rapina.
La capillare attività investigativa, corroborata da servizi tecnici e da attività classiche di “osservazione” degli indagati, ha permesso di accertare l’esistenza di questa organizzazione, strutturata secondo ruoli e specializzazioni dei singoli associati, in cui ciascuno metteva a disposizione la professionalità criminale acquisita nel tempo dando il proprio specifico contributo.
La tecnica ben consolidata del gruppo criminale era quella della preventiva individuazione dell’obiettivo da colpire, nel caso specifico l’appartamento da svaligiare, in base all’orario, alla zona, alla presenza di persone nei pressi e alla possibilità di essere controllati da forze dell’ordine in servizio di controllo del territorio.
Dopo l’individuazione del migliore obiettivo, si pianificavano le fasi e le modalità di svolgimento dei reati usufruendo, a seconda dei casi, delle capacità dei singoli, avendo sempre presente un “palo” che fungesse da allerta in caso di improvviso arrivo di forze dell’ordine o di persone.
Nel corso dell’attività investigativa il gruppo criminale ha consumato 4 furti in appartamento, una tentata rapina e un furto di agrumi; inoltre, erano stati pianificati altri “colpi” impediti da servizi appositi degli investigatori che ottenevano, in tal modo, ulteriori riscontri probatori a carico degli indagati.