I vertici della Fcd, rompono il silenzio e intervengono sulla delicata questione della gestione dello stadio regionale di via Olimpia. In una nota il presidente Beppe Siligato, attacca frontalmente l’amministrazione, spiegando i motivi che hanno indotto la dirigenza a presentare una denuncia per abuso d’atti d’ufficio. Una operazione verità che la Fcd Giarre calcio, ormai emigrata a Fiumefreddo, ha avviato anche attraverso una diretta sul web.
“Premesso che la nostra non è mai stata, e mai lo sarà, una battaglia di interessi personali, che nulla ha a che vedere con gli uomini e le associazioni coinvolte, ci teniamo, a sottolineare e a ribadire che ciò per cui ci siamo battuti, e continueremo a batterci sino alla fine, riguarda esclusivamente il rispetto della legalità e dei diritti che una qualunque associazione sportiva dilettantistica gode, senza ledere in alcun modo tutto ciò che la Legge tuteli agli altri stakeholder del settore.
La legge 289 del 2002, all’art. 90, tutela il diritto di ogni associazione sportiva a svolgere nel proprio territorio di appartenenza le proprie attività sociali nelle migliori strutture che il territorio possa offrire, in maniera dignitosa ed uguale alle altre associazioni di pari settore, suddividendo diritti e doveri in egual modo.
Proprio da questo principio che, prima di esser sancito per legge, è per noi un principio morale, nasce la non accettazione di una situazione che appunto lede i diritti di alcune associazioni, e della collettività, a vantaggio degli interessi specifici di pochi. Abbiamo sin dal principio richiesto all’Amministrazione, nella persona del sindaco D’Anna, solo ed esclusivamente il rispetto di ciò.
Lo stesso sindaco Angelo D’Anna si è più volte dichiarato (solo a parole) d’accordo alla nostra idea, promettendo che mai nessuno avrebbe leso in alcun modo il nostro diritto di svolgere in maniera dignitosa la nostra attività. Purtroppo questa volontà, dichiarata e conclamata più volte, non è mai stata rispettata, e il Sindaco stesso – scrive Siligato – nonostante le mille promesse, i tanti incontri, i faccia a faccia, gli out-out, e la promessa che in casi estremi avrebbe richiesto, all’Asd Giarre 1946, l’utilizzo dei 15 giorni per i quali lo stadio è a disposizione dell’Amministrazione Comunale così da permettere all’Fcd Calcio Giarre e alla Giarrese Calcio di disputare senza oneri aggiuntivi le gare di campionato, non è riuscito nell’intento di fungere da garante super-partes, cadendo nel tranello del gioco portato avanti da politicanti dal dubbio valore etico-morale.
Vogliamo ancora ricordare alla città che, dopo esserci stato richiesto un incontro con dei tecnici della sicurezza specializzati, con l’intento di dimostrare la possibilità di coesistenza di più figure garanti della stessa, e dopo aver dimostrato che ciò era possibile anche nel rispetto dei termini di legge, la società Asd Giarre 1946 ha negato a noi ogni possibilità di dialogo, e lo stesso Ass. Mangano, rientrato dopo la barzelletta delle dimissioni, ha rifiutato di presenziare a qualunque incontro di natura risolutoria al problema.
In tutto questo contesto i nostri ragazzi – osserva Siligato – sono stati costretti per due mesi ad allenarsi in un impianto di gioco, quello di San Giovanni Montebello, le cui condizioni pietose sono state sin da subito evidenziate e denunciate da noi stessi. Condizioni per le quali l’amministrazione si è fatta subito promotrice di una immediata risoluzione, ma ad oggi (trascorsi praticamente due mesi) quell’impianto ha visto solo la rimozione parziale di alcuni rifiuti, e la tinteggiatura delle recinzioni, senza che nessuna miglioria sia stata apportata all’impianto elettrico, totalmente fuori norma, alla illuminazione precaria e quasi inesistente, all’impianto termo idraulico (non esiste l’acqua calda nei servizi igienici), e soprattutto alla messa in sicurezza della parete ovest del campo, la cui linea di fondo dista a pochi cm dalla stessa. L’ennesima situazione nella quale l’Amministrazione comunale ha preferito le parole ai fatti.
C’è da riconoscere in tutto ciò che in due occasioni, il sindaco Angelo D’Anna e l’assessore Giuseppe D’Urso, hanno personalmente contribuito al sostenimento delle spese per il noleggio dello Stadio Regionale in occasione di due nostre partite interne, ma viene facile capire come ciò sia solo stato un palliativo nel tentativo di venirci incontro senza però risolvere il problema in maniera concreta.
Addirittura, ci chiediamo che fine abbia fatto la parola del Sindaco quando alla nostra ultima proposta, con la quale ci facevamo carico di affrontare una spesa di 50 euro a partita ai quali aggiungevamo due figure di sicurezza da noi designati, si era dichiarato concorde, promotore e garante della stessa nei confronti dell’Asd Giarre 1946?
Ma Veniamo al problema dell’esposto fatto alla Procura, e proviamo a dirvi dal punto di vista giuridico ciò che contestiamo all’Amministrazione, e per il quale abbiamo sempre richiesto chiarezza e spiegazioni.
– La violazione dell’art. 2 del regolamento comunale, che dispone l’affidamento a terzi di qualunque bene di proprietà comunale tramite bando ad evidenza pubblica
– La violazione dell’art. 90 della Legge 289/2002 che tutela i diritti delle ASD anche in termini di gestione congiunta dell’impiantistica
– La violazione dell’art. 3 dell’Atto di concessione demaniale dello Stadio, sottoscritta da Regione e Comune, che fa assoluto divieto di sub-concessione di qualunque bene ceduto in concessione dalla Regione al Comune
– La violazione di qualunque normativa in tema di lavori in impianti pubblici, i quali sono stati effettuati con una procedura impropria dall’Asd Giarre 1946.
Perché non siamo stati ascoltati ogni qual volta abbiamo cercato risposte a questi temi? Perché una Amministrazione, che si dichiara trasparente e rispettosa della Legge, ha agito in violazione di quanto detto? Quello che infine vogliamo maggiormente mettere in risalto, è la malafede con la quale alcuni hanno agito sin dal principio.
Non informarci di quanto era stato richiesto dalla Commissione di vigilanza, non averci reso partecipi in nessuno degli incontri che l’Amministrazione organizzava con l’Asd Giarre 1946, l’aver volutamente bypassato ogni tipo di confronto con noi, il non avere mai spiegato alla città le dimissioni dell’Assessore poche ore prima della sottoscrizione della Determina 1377/2016, l’aver rinviato e disertato ogni incontro da noi richiesto al suo rientro in Giunta, nonostante alcuni suoi consiglieri comunali ci avessero preannunciato che era volontà dell’Amministrazione sedersi ad un tavolo di confronto con tutti non appena l’assessore Piero Mangano sarebbe rientrato.
Qualcuno, in questi giorni – conclude il presidente della Fcd, Siligato – ci ha definiti dei pezzenti, dei morti di fame, ma la città è giusto che sappia che se il prezzo da pagare per aver richiesto il rispetto della legalità è l’essere definiti “pezzenti” per noi può anche andare bene, in fondo meglio pezzenti ma onesti che benestanti e disonesti, e soprattutto sappiate che questo non basterà a silenziarci. A questa vicenda non saremo noi a dire la parola fine, ma presto ci penserà la magistratura, e saranno poi le coscienze dei tanti cittadini onesti a giudicare chi è la vittima e chi il carnefice”.