Prosegue il percorso didattico-educativo per il “Recupero della Cultura e dell’Identità Popolare”, promosso dall’Istituto Comprensivo santavenerinese a favore dei propri studenti.
Dopo l’esperienza natalizia, che ha visto gli alunni impegnati nella realizzazione di un presepe vivente, seguendo l’antico motto “Dopu ‘i tri re, tutti olè!”, si è continuato con l’attività laboratoriale di ricerca dedicata al carnevale siciliano, alla sua storia, ai suoi personaggi, agli scherzi e all’arte culinaria, per culminare nell’evento-didattico della “Gran Festa del Giovedì Grasso”, con maccheroni al sugo (preparati uno a uno secondo la ricetta dei nonni e cucinati dagli stessi alunni con la guida degli insegnanti e del personale Ata), e salsiccia innaffiati da spremute di freschissime arance nostrane.
Tutto ciò è stato realizzato grazie al contributo economico di ditte ed artigiani locali e grazie alla sensibilità dell’amministrazione comunale, dell’assessore alla P.I., Maria Assunta Vecchio e del deputato regionale, on. Alfio Barbagallo. Viva soddisfazione è stata espressa dal dirigente scolastico, Mariangiola Garraffo:
«La riscoperta delle nostre radici e delle nostre tradizioni, arricchisce il bagaglio culturale e identitario di ogni singolo alunno. Sicuramente è un valore aggiunto che contribuisce a comprendere meglio le diversità dei popoli, favorendo il rispetto e l’integrazione nel villagio globale dell’umanità».
Una nota di colore: un docente, durante la festa, chiede «Rossella, quanto fa sei per otto?». Prontamente giunge la risposta: «A prof, Carnalivari sutta ‘u cappottu!». Gioiose risate confermano l’adagio “Semel in anno licet insanire”.