Rossa. La Panchina Rossa, installata lo scorso settembre, a Trecastagni, come simbolo di contrasto al femminicidio, è stata violentata, con la vile esportazione della targhetta commemorativa che ricorda le giovanissime donne Laura Russo e Giordana Di Stefano.
Laura è stata vittima, nel 2014, a San Giovanni La Punta, della violenza del padre; Giordana è stata uccisa, nel 2015, a Nicolosi, dall’ex fidanzato.
La Panchina Rossa di Trecastagni – inaugurata alla presenza di Giovanna, la madre di Laura, e di Vera, la madre di Giordana – è stata la prima panchina del progetto “Panchina Rossa” installata in Italia, progetto che ha coinvolto e che sta continuando a coinvolgere moltissimi Comuni italiani.
“A Giordana e Laura e a tutte le vittime del femminicidio”, questo il testo riportato sulla targhetta esportata.
Rossa. La Panchina Rossa di Trecastagni, violentata. E, per favore, non parliamo di idioti che non sanno quello che fanno.
Il femminicidio non si manifesta solo con l’uccisione delle donne, ma si manifesta anche dietro ogni gesto, piccolo o eclatante che sia, come questo avvenuto a Trecastagni, che non offende solo la dignità delle donne.
Orazio Vasta