L’autore del corposo volume sul glorioso passato della cittadina dell’Alcantara si è classificato al primo posto nella sezione “libri editi” del prestigioso riconoscimento assegnato nel Comune palermitano di Partinico. «Ancora una volta – dichiara lo studioso di storia patria – ho contribuito a promuovere il nome e le attrattive del mio amato paese»
Il nome ed il glorioso passato di Francavilla di Sicilia continuano a “circolare” grazie ad Angelo Pirri ed al suo corposo volume, edito due anni fa, dedicato alla storia della cittadina dell’Alcantara. Dopo il Premio “Il Convivio” dello scorso ottobre, “Francavilla nella Storia di Sicilia” (edizioni “Booksprint”) ha ricevuto adesso un altro prestigioso riconoscimento regionale, ossia la vittoria assoluta nella sezione “libri editi” del concorso letterario “Urbe Parthenicum”, organizzato a Partinico, in provincia di Palermo, dall’associazione “Cento per l’Arte e la Cultura” e dall’Accademia “Gianì”.
Nei mesi precedenti, la pubblicazione di Pirri era stata attentamente vagliata da un’autorevole commissione esaminatrice composta da eminenti docenti universitari e presieduta dal prof. Tommaso Romano, sociologo, antropologo e docente di Scienze delle Comunicazioni presso l’Università di Palermo, nonché editore, scrittore e poeta di fama internazionale.
Nella splendida cornice del teatro “Lucia Gianì” di Partinico, all’autore francavillese sono state consegnate una targa d’argento ed un’artistica litografia, mentre nel cosiddetto “backstage” Pirri ha avuto modo di intrattenersi con molte personalità dell’ambiente culturale palermitano e di rilasciare interviste ai locali organi d’informazione.
All’atto di ritirare il premio, Angelo Pirri ha sinteticamente illustrato la sua opera per poi invitare il pubblico presente in sala a visitare Francavilla di Sicilia decantando le attrattive turistiche e culturali del suo amato paese.
«Mi sono in particolare soffermato – ha dichiarato lo studioso – sulla storica battaglia del 20 giugno 1719 tra Austriaci e Spagnoli, peraltro citata dallo scrittore palermitano Luigi Natoli nel suo capolavoro “I Beati Paoli”, sicuramente il romanzo d’appendice più popolare del Novecento italiano. Per il resto, mi hanno emozionato la calorosa accoglienza ricevuta nell’incantevole cittadina palermitana di Partinico e l’affetto dimostratomi da tanti amici “fans” del Comune etneo di Linguaglossa, dove ho prestato servizio per diversi anni come funzionario di banca e dove ho trovato la mia “anima gemella”, i quali hanno affrontato un viaggio di oltre trecento chilometri per assistere alla consegna di questo premio letterario a me destinato. Ma, al di là della soddisfazione per il riconoscimento personale tributatomi, sono fiero di aver ancora una volta promosso, con questa pubblicazione, la storia, le tradizioni e le attrattive naturalistiche e culturali della “mia” Francavilla».
Rodolfo Amodeo