Ci son voluti ben sedici anni per mettere la parola “fine” ad una questione giudiziaria che stava a cuore a parecchi cittadini di Francavilla di Sicilia, ed in particolare ai residenti tra i quartieri San Rocco e Matrice, dove nel 2001 la “Omnitel” (oggi “Vodafone”) ebbe ad installare un impianto ripetitore per la telefonia cellulare, suscitando preoccupazioni per il cosiddetto “allarme elettrosmog” in chi abitava negli immediati paraggi di esso nonché nelle famiglie dei tanti bambini frequentanti le scuole dell’Opera Pia “Collegio di Maria”, distanti appena una trentina di metri dalla famigerata “antenna”.
Ne scaturì un riscorso (ex art. 700 C.P.C.) presentato al Tribunale di Taormina (oggi soppresso) dall’avvocato Alessandro Vaccaro (nella foto) “per la tutela dei diritti della salute e delle proprietà private dei cittadini in quanto a rischio di essere svalutate”.
La questione approdò anche alla Procura della Repubblica del Tribunale di Messina, dove si costituì in giudizio, attraverso l’avvocato Paolo Turiano Mantica, il Comune di Francavilla di Sicilia per sostenere le ragioni dei cittadini.
Nel frattempo, il Tribunale di Taormina accoglieva il ricorso dell’avvocato Vaccaro, disponendo la disattivazione dell’impianto, mentre il giudice penale sequestrava quest’ultimo avendo ravvisato reati urbanistici.
Sta di fatto che, nei giorni scorsi, la Società “Vodafone”, subentrata alla “Omnitel”, ha provveduto a smantellare la discussa “antenna”, facendo cessare “sua sponte” (probabilmente onde evitare di andare incontro ad una sentenza di condanna) la materia del contendere.
«E’ passato tanto tempo – dichiara soddisfatto l’avvocato Alessandro Vaccaro, legale dei cittadini francavillesi a rischio “elettrosmog” – ma alla fine le nostre azioni, a dispetto degli scettici, hanno dato i risultati sperati».
Rodolfo Amodeo