Anche Giardini Naxos ha ospitato nei giorni scorsi la presentazione del libro “Presente!” dello scrittore e giornalista catanese Fernando Massimo Adonia.
Tra gli intervenuti il prof. Dario Strano, il criminologo e portavoce nazionale del movimento “Riva Destra” Alfio Bosco, Piero Aci (referente del partito “Fratelli d’Italia” a Fiumefreddo di Sicilia), il geometra Salvatore Strano, il dirigente bancario Massimo Romagnolo, gli avvocati Giuseppe Lipera, Tommaso Calderone, Mario Settineri e Carmelo Moschella ed, ovviamente, Massimo Adonia, quasi omonimo dell’autore del volume presentato e presidente dell’associazione organizzatrice “Tradizione Distinzione”.
In “Presente!” viene trattato il “giallo” della morte dello studente catanese Carlo Amato, ucciso in circostanze ancora oscure ai tempi in cui il Partito Nazionale Fascista della città etnea era profondamente dilaniato da un’aspra lotta tra correnti interne riconducibili a figure quali il sindaco Peppino De Felice Giuffrida, Gabriello Carnazza (assurto a Ministro dei Lavori Pubblici) e Giovanni Ferro.
Fernando Massimo Adonia si sofferma, dunque, su una Catania ormai scomparsa, ma anche su logiche politiche ancora, purtroppo, attuali.
A Carlo Amato saranno intitolate vie, scuole, squadre sportive ed importanti manifestazioni. Il suo corpo riposa nella monumentale chiesa di San Nicolò l’Arena, mentre una grande lapide a lui intitolata si trova all’ingresso dell’istituto “Agatino Malerba”, nel quartiere catanese di Picanello.
Sta di fatto che, come si evince dallo scrupoloso resoconto di Fernando Massimo Adonia, attorno al nome di Amato il regime mussoliniano costruì un mito, ma sulle reali cause che portarono alla sua morte venne tutto insabbiato.
Rodolfo Amodeo