A Francavilla di Sicilia la suggestiva atmosfera pasquale avrà quest’anno un significativo prosieguo. Dopodomani, giovedì 20 aprile, la cittadina dell’Alcantara vivrà infatti il solenne evento religioso della processione dell’artistico Crocifisso in legno d’arancio custodito nella chiesa Matrice.
Come per tradizione, il rito si rinnova ogni quattro anni ed è preceduto da alcune giornate di preparazione.
Si inizierà stasera con una fiaccolata che partirà alle ore 19.00 dalla chiesa dell’Annunziata per poi dirigersi alla volta della chiesa Matrice.
Domani, mercoledì 19 aprile, dopo le funzioni religiose (il Santo Rosario, la Santa Messa ed i Vespri Solenni) che avranno inizio alle ore 18,00, la piazza antistante la chiesa della Matrice ospiterà, a partire dalle ore 21.00, una “Festa del Dolce”, all’insegna di leccornie preparate in casa dalle famiglie francavillesi.
La giornata “clou” di giovedì 20 aprile prevede le SS. Messe mattutine alle ore 8.00 ed 11.00 (rispettivamente celebrate dal cappellano militare Don Giovanni Salvia e dall’arciprete Don Gerry Currò), l’arrivo del pellegrinaggio (intorno alle ore 9,00) dei devoti del vicino Comune di Castiglione di Sicilia (accompagnati dall’arciprete Roberto Fucile, il quale presiederà una S. Messa) ed, alle ore 17.30, la S. Messa officiata da Don Lino Grillo, cui farà seguito la solenne processione per le vie del paese del simulacro del SS. Crocifisso.
Anche i festeggiamenti di quest’anno si devono all’appassionato impegno organizzativo dell’associazione “SS. Crocifisso”, guidata dal presidente Antonio Mancini.
La parte musicale è stata affidata al Corpo Bandistico “Santa Maria di Montalto” di Motta Camastra, mentre l’illuminazione e gli spari pirotecnici verranno rispettivamente curati dalle ditte “Monte” (di Motta Camastra) e “Turrisi” (di Santa Venerina).
Al Crocifisso di Francavilla vengono attribuiti eventi miracolosi ed un’origine leggendaria. La sacra scultura in legno custodita nella chiesa Matrice di Francavilla di Sicilia sarebbe stata infatti opera di due ladroni rifugiatisi nelle campagne del luogo per sfuggire alla milizia romana. In segno di ringraziamento per essere scampati alla cattura, i malviventi pensarono di scolpire Gesù crocifisso utilizzando il tronco dell’albero d’arancio sotto il quale si erano nascosti. A lavoro quasi concluso, però, non sapevano da quale parte far reclinare il volto del Cristo; intanto, sfiancati dalle peripezie della giornata, decidevano di prender sonno. Al risveglio, quale fu la loro sorpresa nel vedere che quel volto si trovava già posizionato nel verso giusto, ossia chinato sulla spalla destra! Colsero ciò come un segno del perdono divino e decisero di cambiare vita abbandonando definitivamente le attività criminose. Quel simulacro divenne, così, oggetto di grande venerazione da parte della comunità locale, che da esso avrebbe ricevuto anche miracoli. Si narra, ad esempio, che in caso di alluvioni o periodi di siccità, l’uscita in processione del Crocifisso determinava un repentino cambiamento delle condizioni atmosferiche, con grande sollievo della popolazione e, soprattutto, degli agricoltori.
Rodolfo Amodeo
FOTO: da sinistra l’arciprete Don Gerry Currò, il Crocifisso ligneo della chiesa Matrice ed Antonio Mancini, presidente della Commissione “SS. Crocifisso”