Alla vigilia della stagione estiva e, in ragione delle legittime preoccupazioni esternate dal presidente del consorzio di depurazione Giuseppe Marletta che nei giorni scorsi ha lanciato un preoccupante allarme (clicca e leggi Depuratore Mascali, allarme del presidente Marletta: “Situazione insostenibile”) definendo “insostenibile” la situazione del depuratore, il sindaco di Mascali Luigi Messina ha trasmesso una nota urgente indirizzata al vice presidente della Commissione regionale Ambiente e Territorio, on. Marco Forzese, in cui si rappresentano i pericoli derivanti dall’inquinamento ambientale che interessa la costa Jonica.
Messina sottolinea che pur “senza valore probatorio, ha individuato che dalle correnti che giungono da nord e dal messinese provengono buona parte dei rifiuti e dell’inquinamento in modo visivo”. Da qui la richiesta del primo cittadino mascalese di essere audito in Commissione regionale Territorio e Ambiente, in tempi celeri.
E’ chiaro che il problema dell’acqua sporca non è solo riconducibile ad eventuali inconvenienti del depuratore mascalese ma che, piuttosto, il problema possa avere radici più a nord.
Basti pensare al depuratore sito a Giardini Naxos, ad esempio, che serve 4 Comuni della zona fra i quali Taormina e Giardini e che è stato oggetto, ad inizio dicembre, di un esposto ai carabinieri da parte del deputato regionale Alessio Villarosa del Movimento 5 Stelle e di alcuni attivisti, per via di presunte anomalie nella gestione del cosiddetto “troppo pieno” (clicca e leggi Giardini Naxos: scarichi anomali del depuratore. Presentata denuncia ai carabinieri).
In poche parole esposti, proteste ed interventi vari poco o nulla hanno prodotto. La politica regionale latita ed i vari enti preposti ai controlli pure.
Diverse volte da queste pagine abbiamo denunciato le condizioni del mare del litorale jonico che da Riposto si estende sino a Calatabiano, anche in tempi non sospetti dando spazio anche a lettere e testimonianze da parte dei lettori (clicca e leggi Gita in barca in una calda domenica d’ottobre: amare sorprese).
Adesso, quando è già fine aprile, l’unica cosa che appare probabile e che si sta per andare incontro ad una stagione estiva che rischia seriamente di essere compromessa… Con buona pace del territorio, degli operatori economici e dell’ambiente… Speriamo di essere smentiti.