Francavilla di Sicilia tra “lobby delle ricette”, “casta degli impiegati” e “venditori di pentole” -
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Francavilla di Sicilia tra “lobby delle ricette”, “casta degli impiegati” e “venditori di pentole”

Francavilla di Sicilia tra “lobby delle ricette”, “casta degli impiegati” e “venditori di pentole”

Vincenzo Pulizzi ed il suo “vulcanico” sponsor Cateno De Luca hanno dato la stura, con uno “spumeggiante” comizio, alle elezioni amministrative del Comune dell’Alcantara. La reazione del primo cittadino uscente Lino Monea e le “riflessioni” economico-finanziarie di Carmelino Puglisi, sostenitore della candidata a sindaco Rosa Giuffrida

Senza con questo voler violare le regole della cosiddetta “par condicio”, bisogna ammettere che il sindacalista cislino Vincenzo Pulizzi è stato il primo a tuffarsi con decisione nell’agone delle imminenti elezioni amministrative del Comune di Francavilla di Sicilia, in programma il prossimo 11 giugno. Lo scorso 25 aprile il candidato a sindaco della lista civica “La Svolta” ha dato la stura ai pubblici comizi in piazza, cui hanno fatto seguito incontri nei quartieri e con le varie categorie sociali mentre, per domenica prossima 7 maggio, sarà la volta di un secondo comizio, che Pulizzi ed i suoi uomini terranno alle ore 19,30 in Piazza D’Aquino. Ed anche stavolta interverrà come “guest star” il sindaco di Santa Teresa di Riva ed ex deputato regionale Cateno De Luca, “grande sponsor” di Vincenzo Pulizzi il quale, come quest’ultimo ha raccontato nel recente comizio, ebbe a conoscere il “rampante” politico di Fiumedinisi a Palermo in occasione di una rivendicazione sindacale, che il “vulcanico” parlamentare prese a cuore e riuscì a far risolvere grazie ad un emendamento da lui presentato ad una legge in discussione all’Ars.

LA “LOBBY DELLE RICETTE” E LA “CASTA” DEGLI IMPIEGATI COMUNALI. Nell’affollato comizio tenuto in Piazza Annunziata la sera della Festa della Liberazione e provocatoriamente intitolato “Liberiamo Francavilla…”, Pulizzi e De Luca hanno puntato l’indice contro la classe politica francavillese “tradizionale”, che a loro dire si riproporrebbe sia con la ricandidatura dell’attuale primo cittadino Lino Monea, e sia con la discesa in campo del medico geriatra e dirigente Asp Rosa Giuffrida, moglie del farmacista Giuseppe Bombara, ex assessore comunale e candidato a sindaco in precedenti competizioni amministrative della cittadina dell’Alcantara.

«Per Francavilla non occorrono più “grandi strateghi” della politica – ha dichiarato in particolare Vincenzo Pulizzi –, ma solo e semplicemente amministratori dotati di buon senso e che amano veramente la comunità in cui sono nati, vivono e desiderano continuare a vivere insieme ai loro affetti familiari. In queste elezioni amministrative siamo solo noi la vera novità, che tenterà di rilanciare Francavilla di Sicilia, in questi ultimi decenni divenuto un paese anonimo, mentre una volta era la “regina” della Valle dell’Alcantara, che da tempo il vicino Comune di Gaggi (tanto per non andare lontano) ha abbondantemente superato in termini di sviluppo economico ed incremento demografico. Intanto, con tutti questi “illuminati” amministratori che abbiamo avuto sino ad oggi, non si riesce ancora a capire se siamo un Comune a vocazione agricola, commerciale o turistica…».

All’intervento del candidato a sindaco Pulizzi ha fatto seguito quello “istrionico” dell’onorevole Cateno De Luca, il quale ha “affabulato” la piazza con la sua consueta “verve”, a metà tra politica ed arguto intrattenimento umoristico. De Luca, portando ad esempio la sua esperienza di pubblico amministratore, ha in particolare puntato l’indice sia contro la burocrazia comunale, che un sindaco dovrebbe avere il coraggio di riorganizzare e rendere più efficiente anche a costo di risultare impopolare, e sia contro quella da lui definita “la lobby delle ricette”, ossia i tanti medici ed operatori della Sanità che, sfruttando il loro ascendente sulla popolazione locale, scendono in politica per andare a rivestire ruoli amministrativi.

MONEA: «UNA CAMPAGNA ELETTORALE DA… VENDITORI DI PENTOLE». Non si è fatta attendere la piccata reazione di Lino Monea, sindaco uscente di Francavilla di Sicilia nonché medico, in corsa per un secondo quinquennio alla guida del Comune dell’Alcantara.

«Sto assistendo ad un inizio di campagna elettorale – si legge in uno scritto che Monea ha affidato nelle appena trascorse ore alla stampa locale – all’insegna del populismo, ossia il tentativo di manipolare il popolo con false teorie e notizie non veritiere, sfruttando paure irrazionali, disagi ed istinti politici di basso profilo. Vedo “falsi profeti” ed “imbonitori dell’ultima ora” che tentano di delegittimare anni di duro lavoro di chi la politica la fa da sempre con passione, esperienza, lungimiranza e senso di responsabilità. Non si può pensare di proporre la propria candidatura con leggerezza, così come si fa proponendo l’acquisto di un… set di pentole. Perché la politica non è l’arte del “poi faremo” o delle idee bizzarre ed irrealizzabili, per quanto suggestive. E non è soprattutto il luogo in cui giocare con i “sogni” dei giovani, con le “paure” degli anziani e con le “illusioni” dei lavoratori. E non è nemmeno lo spazio in cui tentare di recuperare un barlume di prestigio personale (perché, magari, incapaci di ottenerlo altrove…). La politica è, invece, lo strumento che dovrebbe consentire di dare prestigio e benessere (con tutte le proprie capacità, energie e conoscenze) alla comunità che si amministra. In queste sere ho sentito qualcuno censurare il mio operato politico confrontandolo con altri successi, veri o presunti (ma ritengo più “presunti”…). La verità della politica odierna è difficile da raccontare, ma a questo punto è doveroso farlo: non ci sono più i finanziamenti di una volta, ossia quei flussi di denaro che si potevano distribuire a volontà, anche solo per accattivarsi simpatia, fedeltà e servilismo. I tributi sono necessari per mantenere i servizi più essenziali, ed è finito il tempo in cui erano in pochi a pagarli, mentre i furbi (“amici” di una politica compiacente) erano una categoria molto diffusa, ossia quella degli evasori. Eppure, nonostante ciò, l’Amministrazione Comunale che ho avuto l’onore di guidare in questo quinquennio non ha perso una sola occasione per presentare richieste di contributi per progetti finanziabili, ottenendo oltre due milioni di euro “reali”. E si sappia che di nessuno di questi progetti ha beneficiato alcun componente della mia famiglia e nemmeno i miei amici, i miei collaboratori e tutti quelli che mi hanno accompagnato in questo percorso amministrativo: noi viviamo tutti solo ed esclusivamente dello stipendio derivante dalla nostra professione, mentre la politica resta da sempre la nostra più grande e disinteressata passione. Il sottoscritto ed i miei familiari abbiamo messo a disposizione di un’intera comunità la nostra competenza e la nostra umanità, e lo continueremo a fare a prescindere dalla politica e dalle contingenze elettorali, perché le doti umane e la propensione verso l’altro riteniamo che non debbano assolutamente mischiarsi con la passione politica. Noi, tanto per intenderci, non siamo mai stati quelli del “saluto” in occasione delle elezioni, né dell’amicizia “ad orologeria”. Siamo sempre stati vicini a tutti, anche a coloro che oggi sono nostri avversari politici e che hanno sempre goduto, e continueranno a godere, della nostra amicizia e vicinanza, a prescindere dal momento politico-elettorale: i sentimenti umani che ci contraddistinguono non verranno inquinati dalle basse contrapposizioni elettorali dell’ultima ora».

LE PERPLESSITA’ ECONOMICO-FINANZIARIE DI CARMELINO PUGLISI. E tanto per garantire la “par condicio”, ci sembra doveroso riferire di una lettera che l’ex assessore comunale ed operatore artistico-culturale Carmelino Puglisi, oggi facente parte del gruppo che candida a sindaco il medico geriatra Rosa Giuffrida, ha inviato nei giorni scorsi al sindaco Lino Monea.

«Leggendo le sue dichiarazioni al Gazzettino Online dello scorso 13 aprile – scrive Puglisi nella missiva da lui indirizzata al primo cittadino francavillese uscente –, noto che lei afferma che il nostro Comune può guardare con maggiore serenità al proprio futuro. In realtà, dando un’occhiata all’albo pretorio, salta fuori che gli atti di liquidazione delle fatture dell’Ato Rifiuti sono ferme ad un anno fa, mentre noi cittadini abbiamo già pagato da molti mesi. Ed i debiti fuori bilancio 2015-2016-2017 nei confronti della stessa Ato sono stati deliberati solo due mesi addietro. Ed a proposito di debiti fuori bilancio, risulta che il nostro Comune dovrà pagarne ancora per circa settecentomila euro a seguito di sentenze del triennio 2014-2016. Nel 2015, intanto, lei ha scelto di sforare il Patto di Stabilità, facendoci perdere oltre duecentomila euro di trasferimenti statali. Quindi, signor sindaco, visto che lei ha tutta questa “serenità per il futuro”, se si dovesse ricandidare e “malauguratamente” vincere le elezioni dove pensa di poter trovare, entro il corrente anno 2017, tutta questa liquidità pari ad oltre un milione e mezzo di euro?! Con riferimento ai singoli settori, le ricordo che per quanto riguarda la viabilità non siete stati capaci, in cinque anni, di risistemare la segnaletica stradale, incluse le strisce pedonali. E cosa dire della palestra comunale, della tensostruttura, degli impianti sportivi, del Parco Castello (quest’ultimo quasi sempre chiuso) e dell’impalcatura esterna (o “eterna”…) del pericolante Palazzo Silvestri, mai regolarizzata né economicamente e forse nemmeno sotto l’aspetto della sicurezza?!…».

Nella sua lettera Carmelino Puglisi rinfaccia, infine, al sindaco Monea di non aver mai voluto dialogare con i suoi avversari malgrado le reiterate richieste di incontro da questi ultimi avanzategli in questi anni per discutere “serenamente” della situazione economico-finanziaria del Comune di Francavilla di Sicilia.

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: da sinistra Vincenzo Pulizzi, Lino Monea e Carmelino Puglisi

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