L’immobile in questione, subito dopo averlo ereditato (nel 1890) dai Duchi di Sperlinga, venne intitolato dal Conte di Francavilla, Luigi Maria Majorca Mortillaro, al paese che lo aveva accolto affettuosamente e di cui era cittadino emerito ed onorario. Il nuovo proprietario fece di tutto per far tornare il palazzo alla bellezza di un tempo, affidandone il restauro al maestro del “Liberty” siciliano, ossia l’architetto Ernesto Basile, che in quel periodo stava lavorando presso il vicinissimo Teatro Massimo. L’architetto si gettò a capofitto e con entusiasmo nell’impresa, curando il restauro della facciata e degli ambienti interni e disegnando ogni singola cosa, dalle porte alle sedie, dai tavoli ai lampadari, dai mobili alla libreria, avvalendosi della preziosa collaborazione dei maestri artigiani di sua fiducia, come Giuseppe Enea, Luigi Di Giovanni, Rocco Lentini, Vittorio Ducrot e tanti altri. Il risultato fu stupefacente in quanto si riuscirono a fondere armoniosamente il miglior stile settecentesco e le nuove esigenze estetiche ed abitative. Palazzo Francavilla fu, addirittura, il primo edificio di Palermo ad essere dotato di un ascensore, tuttora funzionante, arredato con un divanetto interno disegnato dallo stesso architetto Basile.
«Abbiamo potuto ammirare – dichiara Pirri – bellissimi mobili di vari stili, rari oggetti d’antiquariato, ceramiche di Capodimonte, vasellame cinese, arazzi, quadri di antenati, tappeti, soffitti a cassettoni decorati, ma soprattutto un magnifico “monetario” seicentesco con intarsi di tartaruga, attribuito a Luca Giordano, ed un grande dipinto di Artemisia Gentileschi, “La Samaritana al pozzo”, dal valore inestimabile. La visita si è conclusa in uno splendido Giardino d’Inverno, affrescato “a trompe-l’oeil”, che si affaccia su Piazza Massimo».
«Al di là della nostra “curiosità culturale” – sottolinea Pirri –, obiettivo di questa visita privata a Palazzo Francavilla era quello di riannodare quel cordone ombelicale che lega la famiglia Majorca-Pecoraro al nostro paese. A tal riguardo Antonio jr. ha instaurato con noi rapporti estremamente cordiali, accogliendoci con squisita signorilità e grande senso di ospitalità nella sua splendida dimora, che l’anno prossimo, quando Palermo si fregerà del titolo di “Capitale Italiana della Cultura”,
Rodolfo Amodeo
FOTO PRINCIPALE: la facciata di Palazzo Francavilla e nel riquadro (da sinistra) Antonio Pecoraro ed Angelo Pirri